In bicicletta assieme a Marco Materazzi. Massimiliano Nebuloni per Sky intervista così, sui pedali, l'ex campione del Mondo e veterano dell'Inter affrontando vari argomenti, tra cui ovviamente quello nerazzurro.

Hai nostalgia di quando giocavi?
"No, mi manca più l'atmosfera dello stadio, l'adrenalina. Adesso c'è un'atmosfera a San Siro... Quella la rimpiango. Giocavamo in Champions con il Panathinaikos, oppure un ottavo di finale col Valencia, e c'erano 40 mila persone, chiudevano il terzo anello per fare più clima. Ecco, invidio l'atmosfera di oggi".

Il campionato quest'anno per l'Inter è più in salita secondo te?
"Sì, perché ci sono squadre più attrezzate, la più forte e quella che ha più qualità e cambi resta l'Inter. Però con il Napoli che non gioca le coppe in settimana e ha un allenatore bravo non sarà facile fino alla fine. Poi c'è l'Atalanta che è una mina vagante, sono 7-8 anni che disputa grandi campionati, ha uno stadio caldo che ti dà punti e corre. Potrebbe essere il nuovo Leicester".

L'Inter è matura per vincere la Champions?
"Secondo me sì, Istanbul le ha dato la consapevolezza di essere forte, di poter lottare con chiunque. Ora è pronta per non accontentarsi".

Ci sono giocatori dell'Inter attuale che avrebbero potuto star bene in quella del Triplete?
"Sì, più di uno. Direi Calhanoglu, Barella, Bastoni e Lautaro. L’unico problema con Barella sarebbe stato il numero di maglia (il 23, ndr), ma Nicolò è bravo, me l’avrebbe lasciato".

E al contrario, Materazzi avrebbe trovato posto nell'Inter attuale?
"Direi di no, c'è Bastoni (ride, ndr)".

Qual è il tuo erede in nerazzurro?
"Farei un mix, Bastoni come difensore e Barella per il suo carisma".

Come giudichi il lavoro di Inzaghi?
"La sua vera fortuna è stata non essere andato a Salerno e aver avuto l'opportunità di allenare la Lazio quando Bielsa si è tirato fuori. Ma non ha rubato niente. Ha fatto tesoro dello Scudetto perso nel 2022 e la scorsa stagione ha condotto la squadra a vincere la seconda stella in maniera trionfale".

Perché secondo te non hai mai trovato posto nell'Inter dopo il tuo ritiro nel 2011?
"Io non ho rimpianti e non ne faccio una malattia, mi basta essere tifoso dell'Inter. Ho sempre rispettato le scelte di ogni dirigente, anche se facendo mente locale mi sarei visto più come allenatore, lavorando sul campo con i più piccoli per trasmettere loro i valori dell'Inter".

Sezione: Copertina / Data: Lun 30 dicembre 2024 alle 12:55
Autore: Redazione FcInterNews.it
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