La Gazzetta dello Sport, in vista del derby di domani, ha intervistato Lucio, l'ex difensore nerazzurro tra i protagonisti dello storico Triplete.

Lucio, ha visto che partita contro il City?
"Quante squadre sono capaci di andare là e giocare in quella maniera? Quando dico giocare, intendo sia difendere che attaccare. In casa del City può capitare di perdere e spesso si subisce almeno un gol, e invece l’Inter è uscita alla pari contro una delle più forti squadre d’Europa".

Lo stiamo vedendo soprattutto con Lautaro.
"Serve solo allenarsi e stare nella squadra giusta. Per Lautaro non ci sono problemi né nel primo né nel secondo. Per fortuna, l’Inter non dipende solo da lui, nonostante sia il centravanti che risolve tanti problemi. Non dipende neanche da Thuram, che sta crescendo così bene e chissà dove potrà arrivare. La squadra attacca sempre con 8 uomini, è uno spettacolo. So che aspettate tutti questo primo gol stagionale di Lautaro, magari arriva nel derby ed è pure più bello".

A proposito, è questa la partita più sentita giocata in carriera?
"Non saprei, però è quella con l’ambiente più bello. San Siro pieno, in quelle notti, è qualcosa che non si può spiegare a parole. Sono sensazioni che non dimentichi, e lo dico a prescindere dal risultato della partita. Anche se, ovviamente, spero che vinca sempre l’Inter. Stavolta arriva favorita, non ci sono dubbi, ma un Clasico è sempre un Clasico".

Che tipo di allenatore le sembra Inzaghi?
"Ho giocato più contro suo fratello, non ho avuto mai il piacere di parlare con lui. Da quello che riesco a vedere da qua, Simone fa parte della grande tradizione di allenatori italiani ma è anche un innovatore. Ha un’ottima organizzazione tattica, gli piace molto uscire con la palla, e poi ha capacità di fare gruppo. La mia Inter è proprio in buone mani".

Sezione: Copertina / Data: Sab 21 settembre 2024 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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