Quando dici Stramaccioni la mente torna subito a quel 3 novembre 2012, giorno in cui una squadra violò per la prima volta lo Stadium. Era l'Inter proprio del tecnico romano, oggi stimato opinionista. Ecco le sue impressione sulla Gazzetta dello Sport a poche ore dal Derby d'Italia. "Oggi come allora non punterei sulla giocata di un singolo: per i tre punti serviranno pazienza e spirito di gruppo", asserisce.

L’ultimo Inzaghi era elettrico come mai e la sua Inter in campo sembrava un fascio di nervi.
"Lo capisco e ci sta, Simone è sempre stato un passionale anche da giocatore, la gara con la Fiorentina era una cruciale dopo il 3-0 di Firenze e il Napoli aveva anche pareggiato al Maradona. A volte alzare l’asticella del temperamento trascina tutto l’ambiente".

Il derby di Italia cade in mezzo al playoff di Champions bianconero, mentre l’Inter ci arriva senza infrasettimanali a cento giorni dall’ultima volta: cosa inciderà di più?
"È un momento della stagione dove si ragiona partita per partita, nessuno avrà testa e concentrazione... lontano dallo Stadium. Certo, non è male per l’Inter poter respirare in una fase così intensa".

Torniamo al 2012: la Juve sfiora il raddoppio con un inserimento di Marchisio sul quale Handanovic fa il miracolo. Domani si deciderà a centrocampo?
"In quella Juve, Pirlo, Marchisio e Vidal erano dominanti e complementari fra loro, Zanetti e Cambiasso sapevano come gestire e vincere queste gare. La battaglia in mediana può incidere domani: occhio a Koopmeiners, quando sei un giocatore di livello internazionale e il tuo rendimento è inferiore al tuo valore queste sono le serate giuste per invertire la rotta. Per l’Inter dico Calhanoglu, ha avuto una stagione travagliata per gli infortuni e in più era il grande assente dell’andata".

All'erede di Milito, Lautaro, quest’anno manca ancora una grande serata contro una grande avversaria, un po’ come a tutta l’Inter.
"A Lautaro non manca niente! È bi-campione d’Italia e vice campione d’Europa con l’Inter, ha vinto Copa America e Mondiale con l’Argentina: conosce queste sfide e avrà la solita fame e voglia di trascinare l’Inter".

Nagatomo serve Palacio ed è 3-1, l’Inter domani ritrova Dumfries e Dimarco, assenti nel 2-1 alla Fiorentina.
"Quando giochi a 3 contro una squadra che occupa il campo con i 4 difensori e le 2 ali larghe come fa la Juve, il lavoro dei quinti è sempre decisivo, perché chiamati a tante letture tattiche importanti. Dumfries e Dimarco sono fondamentali, Motta sviluppa da sempre molto del suo gioco sulle catene laterali: sarà una zona chiave".

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Sezione: Copertina / Data: Sab 15 febbraio 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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