"I problemi del Milan sono ben più profondi di una sconfitta e si traducono in una sola parola: equilibrio. La squadra di Fonseca non ne ha, sta sparpagliata in campo, tre di qua e quattro di là, come ha detto lo stesso allenatore portoghese nel dopogara. Così non si va da nessuna parte". Così Fabio Capello sulla Gazzetta dello Sport dopo il ko rossonero di ieri a Parma.

La questione è tattica più che di uomini?
"Direi di sì. Fonseca ha parlato di recupero alto della palla, ma per farlo devi muoverti da squadra, con sincronismi, organizzazione e ritmo che il Milan di ieri è molto lontano dall’avere. Parliamoci chiaro, sembrava di vedere la squadra dello scorso anno, nei suoi difetti, 6-7 giocatori sopra la linea della palla, ma poi quando la perdi? Sono guai... Infatti, in questo momento, fossi un avversario sarei contento di affrontare il Milan".

Decisamente meglio l’Inter che ha regolato il Lecce a San Siro.
"Sì, ho visto i nerazzurri in crescita rispetto al pareggio di Genova. Mi sono piaciuti soprattutto la voglia di rincorrere una volta persa la palla e i rientri per dar manforte ai compagni. È la via giusta per proseguire sui livelli dello scorso anno".

Se si vuole trovare un neo?
"Forse l’aver creato un po’ poco. Vero che non c’era Lautaro, ma dall’Inter in casa contro il Lecce ti aspetti sempre molte occasioni. Forse l’aver sbloccato subito la partita ha suggerito alla squadra di Inzaghi di gestire il vantaggio più che pigiare sull’acceleratore".

Niente Lautaro, ma esordio dal 1’ per Taremi: che impressione le ha fatto l’iraniano?
"È un buon attaccante, ma non lo scopriamo di certo ora. Taremi è abituato a giocare in Champions, è un calciatore da Inter. È mancata un po’ di intesa con i compagni, soprattutto in un paio di circostanze con Thuram, ma nel complesso è andato bene".

Sezione: Focus / Data: Dom 25 agosto 2024 alle 09:52 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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