Infortuni, sviste arbitrali, macumbe. Questa sera l'Inter è più forte di tutto. Ci vuole la sassata di Lautaro Martinez per tornare da Roma con un 1-0 che vale tre punti preziosi nella settimana di fuoco che vede in calendario la sfida di Champions League contro lo Young Boys e il Derby d'Italia, in programma tra sette giorni esatti. In un Olimpico orfano della Curva Sud per i primi 15 minuti di gara (i tifosi restano fuori dallo stadio in segno di protesta contro la proprietà), Inzaghi ritrova Barella e si affida ai fedelissimi: Pavard, Acerbi e Bastoni davanti a Sommer, Darmian e Dimarco sulle corsie esterne, il motorino sardo in mediana con Calhanoglu e Mkhitaryan e la coppia Thuram-Lautaro a guidare l'attacco. Dall'altra parte Juric sceglie Angelino (e non Hermoso) per completare la difesa a tre, mentre in mediana Koné viene preferito al baby Pisilli, con Dybala e Pellegrini alle spalle di Dovbyk.

Le occasioni piovono da una parte e dall'altra fin dai primi minuti: Pellegrini e Lautaro sono imprecisi, Thuram sbatte su Svilar e Mkhitaryan centra la traversa, mentre Sommer rischia con una papera ma viene salvato dal palo. L'Inter ha il giusto approccio ma la prima sliding door del match arriva dopo appena 12', quando Calhanoglu è obbligato alla sostituzione per un problema fisico, liberando la voglia di campo del romano Frattesi e Barella nel nuovo ruolo di play. E poco dopo che la Curva Sud torna a riempirsi e inizia a cantare, anche Acerbi è costretto ad alzare bandiera bianca lasciando il posto a De Vrij. La fortuna è cieca, ma la sfiga vede bene. A differenza di Massa e del VAR Di Bello, che non ravvisano nulla sul fallo da ultimo uomo (e quindi da rosso) di Cristante su Thuram. Un episodio che non fa altro che innervosire la partita e spezzettarla, rompendo il ritmo fino al giro di boa. 

Nella ripresa la trama non cambia, con Massa che continua a gettare benzina sul fuoco con decisioni sbagliate (vedi il fallo 'da palla piena' fischiato a Bastoni su Dybala e il conseguente giallo a Barella per proteste) e cartellini sventolati qua e la. Una buona Roma è in partita ci prova con azioni ragionate e ripartenze, mentre l'Inter cerca varchi con la qualità del fraseggio. Ma soprattutto è più rabbiosa. E allo scoccare dell'ora di gioco stappa la gara: Frattesi sciupa palla allo sfortunato Zalewski e si invola in contropiede pescando Lautaro, che senza pensarci troppo butta giù la porta con una sassata sotto la traversa. I nerazzurri passano in vantaggio e cercano subito il raddoppio sull'asse Thuram-Dimarco, i giallorossi si affidano invece anche ai calci piazzati. Nel frattempo, Massa continua a regalare perle di indecenza bloccando senza motivo Frattesi lanciato in ripartenza dopo una palla a due giocata male da Cristante. Nelle girandole di cambi, gli ultimi tre di Inzaghi arrivano obbligatoriamente tutti in uno slot quando il cronometro segna 71': fuori Lautaro, Darmian e Bastoni, dentro Correa, Dumfries e Bisseck. Da questo momento in poi l'Inter prova ad addormentare la gara e si gioca il jolly del ribaltamento di fronte: Svilar salva due volte su Dumfries e una su Thuram, mentre Barella spara alto. Nel finale anche Sommer si prende una fetta di gloria con la parata su Soulé che vale un clean sheet che mancava da tempo. E soprattutto tre punti pesanti. D'importanza... Capitale. 

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Sezione: Focus / Data: Dom 20 ottobre 2024 alle 22:45 / Fonte: dall'inviato a Roma
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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