L’Inter torna a San Siro e scende in campo con una grinta e una qualità che erano un po’ mancate nei primi tempi delle ultime partite. Mette sotto l’Udinese con grandi uno-due e corse negli spazi. Ma i friulani non mollano e nel secondo tempo tirano fuori la testa mettendo in grande difficoltà i nerazzurri. Ci vuole un Sommer formato Superman per impedire a Lucca e compagni di agguantare il pareggio.

L’Inter parte con forza. Il centrocampo gira veloce grazie a Calhanoglu e alla sua costruzione a rombo con il centrale e dei i due braccetti, o con la costruzione a tre dal basso facendo salire Pavard o a Carlos e mettendosi al posto loro a impostare. Il turco si abbassa, Mkhitaryan si alza e si fa trovare tra le linee, pronto a corse perdifiato a spaccare la squadra avversaria che deve velocemente ripiegare e schiacciarsi nella propria tre quarti. Frattesi fa il doppio lavoro egregiamente. Si abbassa a dare lo scarico a Pavard e l’uscita pulita a Darmian, poi spesso si gira verso il centro del campo e fa partire l’azione imbucando per l’altro centrocampista che sale o uno dei due attaccanti che viene incontro. 

Ma il numero 16 è anche il primo ad occupare l’area avversaria quando l’azione si sviluppa sulla sinistra con il tandem Augusto-Dimarco.
Entrambi propositivi. Il brasiliano anche con palle millimetriche per lo scatto in profondità del 32 o di Thuram che si allarga sulla destra. Dimarco sovrappone con tempi di inserimento perfetti e da sinistra mette cross millimetrici per i compagni a rimorchio.

L’Udinese nel primo tempo si limita a stare bassa e compatta. Non va uomo su uomo ma cerca di occupare tutti gli spazi per non farsi sorprendere. Lucca battaglia davanti e cerca di far salire la squadra con la presa di posizione, ma spesso Acerbi è bravo ad anticiparlo. Lovric e Ekkelenkamp dovrebbero portare qualità e imprevedibilità tra le linee ma sono spesso raddoppiati e morsi in una tenaglia dai difensori nerazzurri che salgono e dai centrocampisti che ripiegano. Ma nel secondo tempo le cose cambiano. L’Inter perde le giuste distanze e l’agonismo. L’Udinese invece mette la testa fuori soprattutto grazie a i cambi. Payero e Iker Bravo infondono ritmo a tutta la squadra. I braccetti della difesa a 3 si staccano molto di più e partecipano alla manovra. In area di rigore interista piovono molte più palle scodellate soprattutto dalla tre quarti. L’Inter si schiaccia e solo nei minuti finali riesce a uscite e a respirare. Ci vuole poi un Sommer in stato di grazia per portare i tre punti a casa. Ed essere ancora davanti a tutti.

Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 31 marzo 2025 alle 12:56
Autore: Riccardo Despali
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