Tanto rumore per nulla. Si può definire con questa espressione il chiacchiericcio che si è fatto attorno al mercato invernale dell’Inter fino a questo momento, quando mancano undici giorni al gong che sancirà la chiusura della finestra definita storicamente di 'riparazione'. A quanto pare, almeno a sentire le voci ufficiali, non c’è nulla da aggiustare nella rosa a disposizione di Simone Inzaghi. Che, anche con un certo orgoglio, dopo la vittoria corsara di Praga che ha avvicinato i campioni d’Italia alla qualificazione diretta agli ottavi di finale di Champions, ha detto pubblicamente ‘Mi tengo questi giocatori’. In pratica, anche vedendo la prima campagna trasferimenti firmata Oaktree la scorsa estate, la stagione in cui si misura realmente la potenza di fuoco di un club, Simone ha fatto capire che si 'accontenterà' del recupero di Francesco Acerbi, atteso in gruppo tra 7-10 giorni, per tamponare la chiara emergenza difensiva che dura da tempo. Se le condizioni dell’ex Lazio restano tutte da verificare una volta rimesso piede in campo, quelle di Yann Bisseck confortano lo staff medico, tanto che entro sabato è previsto il suo recupero completo dopo aver dato forfait al rientro da Riyad.
"C’è bisogno di tutti" è il mantra che va ripetendo da anni il tecnico piacentino, e per tutti si intende anche i più scontenti della rosa, quelli che - a pieno regime - non vengono contemplati nelle rotazioni anche per diverse partite di fila. E’ il caso soprattutto di Davide Frattesi, il nome che ha movimentato, anche se solo mediaticamente, il gennaio nerazzurro. Sì perché, mentre sugli organi di stampa usciva la valutazione del suo cartellino, fatta trapelare più per rimarcare la sua incedibilità che altro, negli spogliatoi e negli uffici di Viale della Liberazione il muso lungo per le tante panchine non si è mai tradotto in richiesta di addio anticipato da parte del centrocampista. Una situazione già resa nota da Inzaghi e ribadita nelle scorse ore da Piero Ausilio a Sky: “Il mister ha fatto una verifica della squadra, sappiamo gli obiettivi che abbiamo, che sono tanti, e che Frattesi è un giocatore importante per noi. Non ha mai manifestato in modo esplicito l’idea di andare via e squadre che si sono manifestate davanti a noi non ce ne sono. Poi ha un agente simpatico, un amico, ma sappiamo che è anche attivo e che avrà mosso qualcosa intorno a lui. Da questo punto di vista, però, l’interesse è diventato mediatico. Noi siamo contenti, ha giocato meno per problemi fisici non lievi. Però aggiungo che ha sempre dato la sua disponibilità senza tirarsi indietro". L'unica voce confermata dal diesse è quella riferita alla possibile cessione in prestito di Tajon Buchanan, una situazione fotografata così: "Stiamo valutando insieme a lui e il suo entourage se sia più opportuno completare il suo percorso altrove in questi mesi. Ha giocato poco per via dell’infortunio, ci sono società italiane e straniere interessate, anche impegnate nelle coppe. Stiamo valutando ma non escludo che rimanga, perché ci sono tante partite e abbiamo giocatori importanti, tutti nazionali. Ascolteremo tutti, però anche lui non ha manifestato la volontà di andare via. Vogliamo andare avanti così, con questa rosa".
Visto il tempo a disposizione e queste premesse, anche se nel mercato il motto è 'mai dire mai', non sono previsti grossi cambiamenti all’orizzonte fino a giugno per l’Inter. Che, al massimo, proverà a completare operazioni che non avranno impatto sulla stagione corrente. La scorsa settimana, ad esempio, si è parlato lungamente di Tomas Perez, centrocampista del Newell’s Old Boys, trattativa che è finita nel dimenticatoio in tempo record non appena è stata messa in stand-by. Al centrocampista argentino classe 2006 si è 'sostituito' in copertina Petar Sucic della Dinamo Zagabria, un colpo in prospettiva Mondiale per Club, secondo le informazioni dei media croati. Anche qui la fase è di stallo, complice la forbice economica tra domanda e offerta.
Intanto, senza aver la pretesa di anticipare l’epilogo di queste trattative, si intravedono le linee guida tracciate dalla proprietà, che il presidente Beppe Marotta aveva già anticipato nell’intervista rilasciata a Sky sotto Natale: "Vogliamo comporre una rosa che risponda a limiti economici dal punto di vista del costo del lavoro, a un'età media che possa garantire il fatto di investire in giovani che rappresentano un patrimonio, un elemento che contribuisce a dare sostenibilità. Nella prossima stagione garantiremo la massima competitività attraverso giocatori meno vecchi di quelli di oggi, ma che rappresentino anche qualità, professionalità e patrimonio". Per capire quale futuro attenda l’Inter bisogna sapere leggere in mezzo a queste righe. Mica facile, anche perché poi il mercato ti mette di fronte a opportunità, sia in entrata che in uscita, impensabili solo 24 ore prima. Per questi motivi, anche a sorpresa, vengono associati nomi altisonanti all'Inter: l'ultimo in ordine cronologico è stato quello di Gianluigi Donnarumma, con rispettive smentite a 360 gradi dei protagonisti coinvolti.
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