Il Corriere dello Sport ha intervistato Giuseppe Raso, psicologo che si occupa anche di sport. A lui sono state rivolte delle domande a riguardo del cinismo nel calcio, un tema che è attuale visti i tanti successi dell'Inter con risultati di misura. "Spesso si sentono allenatori parlare di cattiveria agonistica, di dominare gli avversari e ottenere la vittoria a tutti i costi. Ecco, questo è il cinismo nel mondo dello sport. Il cinico è colui che colpisce nel momento giusto, e in questo senso l’Inter mi sembra rispecchiare al meglio la definizione. Mancini ha dato alla squadra un’impronta determinante e essenziale, ed è bravo a cogliere i valori dei giocatori mettendoli bene in campo. Nel calcio, il cinismo è sicuramente un aspetto positvo, anche se io lo definirei più come una determinazione e voglia di vincere". 
 
Quant’è importante essere cinici nel mondo del calcio? 
"Sicuramente alla fine il risultato è l’unica cosa che conta. Anche se, secondo me, uno degli obblighi del calcio è quello di regalare spettacolo. La partita perfetta è quella che si vince dando spettacolo. Una squadra cinica accumula tanto stress e spreco di energie, perchè il risultato è sempre in bilico. Quindi sì, il cinismo è importante nel calcio, ma non fondamentale". 
  
Nella società può essere considerato un’arte o più una deviazione? 
"Nella vita di tutti i giorni il cinismo a mio avviso è un aspetto negativo, una deviazione. E’ un atteggiamento premeditato e cattivo che nasce dall’egoismo e dal desiderio di sopprimere l’altro. Il cinico è uno che castra le emozioni e fa prevalere l’essenzialità e l’obiettivo da raggiungere. I cinici non hanno scrupoli e non si emozionano, pur di raggiungere l’obiettivo farebbero di tutto. Lo definirei un comportamento determinato e quasi cattivo". 

 
 

Sezione: News / Data: Sab 26 settembre 2015 alle 08:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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