Dopo il grande spavento di domenica, adesso la domanda ricorrente per Edoardo Bove è: potrà tornare a giocare? E potrà farlo in Italia? 

Secondo la Gazzetta dello Sport, gli esami ai quali è stato sottoposto in ospedale hanno evidenziato una piccola cicatrice sul cuore, emersa nella risonanza magnetica ripetuta due volte dal ricovero. L'origine? Da capire. Bove aveva superato una miocardite nel 2020 a causa del Covid senza strascichi. Le idoneità tutte in regola. Ora c'è da capire se e quando potrà tornare a giocare.

"Per il secondo giorno di fila l’ospedale fiorentino non ha comunicato nulla, neanche un bollettino di circostanza, un po’ per proteggere la privacy richiesta e un po’ perché proprio nelle ultime trentasei ore il livello diagnostico si è fatto ancora più approfondito - racconta la Gazzetta -. Soprattutto sul versante del Dna per capire se c’era alla base una malattia di origine genetica, nel dettaglio una cardiomiopatia, da poter collegare a un caso “estremo” come quella di domenica scorsa: servirà almeno un mese per avere una mappatura completa con i risultati degli esami. Sia in questo caso così infido, che nell’eventualità di un danno successivo a una miocardite, anch’esso a volte sfuggente nei tracciati, la prassi cardiologica impone l’uso di un defibrillatore di “prevenzione secondaria”. È un piccolo apparecchio da impiantare attraverso una operazione che possiede tutte le funzioni del pacemaker e che, anche in caso di un’aritmia potenzialmente letale, dà una scarica elettrica al cuore attuando un “reset” del battito e ristabilendo un ritmo regolare".

Esattamente come per Eriksen, che però nel 2021 ha dovuto lasciare l'Inter per poter continuare a giocare, accasandosi in Inghilterra. Il timore - secondo la rosea - è che il caso del talento romano e del campione danese si assomiglino molto di più di quanto si pensasse all’inizio.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 05 dicembre 2024 alle 12:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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