Milano – Inter -Napoli è molto più di una partita di calcio. Per le opposte tifoserie è prima di tutto Milano contro Napoli. Due stili di vita, due culture, pezzi d’Italia spesso agli antipodi che si affrontano. E’ stato così anche ieri sera. Il catino del Meazza, malgrado il freddo pungente torna a riempirsi perché la sfida è di quelle che contano. In ballo c’è il secondo posto e il ruolo, finora platonico, di ‘anti Juve’. La Nord già una buona mezzora prima del fischio d’inizio è piena. C’è una coreografia da organizzare per quanto le squadre scenderanno in campo. Su ogni seggiolino un cartoncino di diverso colore (nero, azzurro, bianco e giallo) che si dovrà alzare solo al segnale che arriva da chi è in balconata a ‘dirigere’ le operazioni. Dall’altra parte, i napoletani sono confinati al terzo anello blu. Ma il livello di guardia per l’ordine pubblico è alto. Tanto che i napoletani mischiati ai nerazzurri specie lungo il rettilineo del secondo anello arancio sono parecchi. Molti di loro son ben identificabili. Sciarpone biancazzurro e capellino sociale in barba agli interisti che, come da copione, non gradiscono.
Alle prime discese degli uomini di Mazzarri si sbracciano, si alzano in piedi. Alcuni di loro siedono proprio nei settori a stretto confine con la Nord. ‘Beccati’. Eh sì i ragazzi della curva li prendono di mira e inizia una sequela di insulti. Si va dal classico ‘Stanno arrivando i napoletani…’ al tam tam che come un mantra ribolle nella pancia di San Siro ‘Oh …odio Napoli…’. E’ così anche sulle rampe d’uscita, quando, gli ultras abbandonano i gradoni del Meazza in festa per la preziosa vittoria. Ma va detto, per amore della verità, che seppur qualche ‘spirito candido’ bollerà quel coro per razzista, non è così o, comunque, non del tutto. Perché nella particolare fenomenologia del mondo ultras interista lo stesso trattamento viene riservato agli odiati bergamaschi. Insomma, non sempre occorre fermarsi alle apparenze.
Intanto, la gara entra nel vivo. Lo stupendo gol di Guarin infiamma lo stadio. In curva è il delirio. Per tutto il primo tempo i ragazzi di Strama danno spettacolo. La Nord si sente e parecchio. I napoletani tranne qualche mugugno qua e là sono silenziosi. In curva ma anche nelle altre parti dello stadio in più di un’occasione c’è incredulità per le decisioni di Rizzoli. Il fischietto piemontese tollera un calcio duro. Cassano viene randellato a più non posso. Stesso trattamento per Guarin. Per la giacchetta nera va tutto bene. Salvo essere fiscalissimo con ‘Handa’. Il portierone nerazzurro si becca un giallo perché avrebbe ritardato la ripresa del gioco. Vabbè. Peccato che Berhami venga graziato più volte e prima di andare in giallo ne sistema un paio dei nostri. La gara comunque è intensa ma non cattiva.
La sensazione è che basterebbe qualche giallo preventivo per evitare falli inutili, oltre che pericolosi. Si arriva al 39' il gol del Principe ancora su bellissima imbeccata di Guarin fa venire giù lo stadio. I napoletani a questo punto sono ‘non pervenuti’. Le carinerie verso di loro e l’auspicio che il Vesuvio faccia la sua parte, costringono lo speaker del Meazza a ricordare che in caso di cori razzisti si può arrivare sino alla sospensione della partita con lo 0 a 3 a tavolino. Ovviamente, neanche a dirlo, la voce registrata viene subissata di fischi. La ripresa come spesso capita a noi nerazzurri diventa un calvario. Eh sì perché al 9' del secondo tempo Cavani la mette dentro. Gol per la verità contestato per fuorigioco. Le immagini chiariranno che gli interisti avevano ragione. Ma tanto basta per accendere il tifo partenopeo. Adesso si sentono, eccome. Si soffre e anche dal punto di vista del tifo ci si riorganizza e si prepara la controffensiva. 'Al 90' manca un’eternità e poi con Rizzoli vedrai che recupero”. La prima considerazione è un dato di fatto, sulla seconda, per fortuna siamo smentiti. Alla fine saranno solo 3’ di recupero.
Ma comunque occorre darsi una svegliata. Perché avanti così finisce che ci riprendono. E allora vai con ‘Forza Ragazzi’ e ‘Noi abbiamo l’Inter nel cuore!’. Una discesa arrembante di Capitan Zanetti sulla fascia destra sino alla bandierina di calcio d’angolo esalta la Nord e tutta la tribuna sottostante. E’ il segnale che ci siamo ancora. E non molliamo. C’è ancora tempo per qualche brivido e per una bella azione di Palacio. Il Trenza fa tutto bene e chiude con un diagonale fuori di un non nulla. Quando il tabellone luminoso segna tre minuti di recupero in molti pensano che ci siamo. E’ fatta. E in effetti gli azzurri capiscono che è finita. Anche i loro tifosi sono ammutoliti. I nostri esultano. Alla fine il più classico ‘Tutti a casa’ e tutta la squadra guidata da Capitan Zanetti sotto la Curva a esultare. Va bene così. “Grazie Ragazzi”.
Fabrizio Valenti
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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