La prima partita ufficiale della stagione è ormai alle porte: sabato, a Genova, l'Inter inaugurerà la nuova Serie A. E intanto anche il gong finale di mercato sta per arrivare, mentre i nerazzurri sono fermi da tempo sui due soliti obiettivi più o meno dichiarati: un braccetto di sinistra e un attaccante dalle caratteristiche differenti rispetto a quelli già in rosa.

Ma se per la punta (Inzaghi ne vorrebbe cinque: come dargli torto?) si attendono eventuali uscite (Arnautovic, Correa, Salcedo e Satriano sono ancora a Milano...), per il braccetto di piede mancino il file è aperto ormai da un mese e mezzo, ovvero da quando lo sfortunato Buchanan si è fratturato la gamba nel ritiro del Canada durante la Coppa America.

La comunicazione, in questo caso, è stata cristallina e il diesse Ausilio parlò immediatamente della volontà del club di andare su un vice Bastoni più che su un'alternativa vera e proprio a Buchanan, esterno di professione. Ma siamo sicuri sia la scelta giusta? Da dove nasce questa decisione? D'altronde un anno fa i nerazzurri andarono a tesserare Cuadrado, appena svincolatosi dalla Juventus: l'idea era quella di concedere a Inzaghi una soluzione "diversa" sulle fasce. Un offensivo, un giocatore da uno contro uno. Rotto Cuadrado, si anticipò il colpo Buchanan a gennaio. E adesso che si è fermato il canadese? Perché un braccetto?

Chiaro, l'ex Club Brugge tornerà già entro dicembre, quindi la stagione non è del tutto compromessa. Ma il dubbio resiste: considerando le caratteristiche di Dumfries e Darmian, non è forse il caso di portare a Milano un esterno più offensivo, con qualità da uno contro uno? In fin dei conti, Carlos Augusto, Bisseck, lo stesso Darmian e all'occorrenza perfino Acerbi possono recitare il ruolo di vice Bastoni.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 13 agosto 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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