Gran parte della puntata di Fontana di Trevi è dedicata a Juventus-Inter. Si parte con l'analisi del contatto Thuram-Veiga, su cui Mariani ha fischiato fallo. "E' difficilissimo che il Var possa intervenire su un contatto dicendo che non c'è. Per me non c'è fallo, Mariani sa che il contatto è 'mezzo e mezzo' e quindi fischia dopo perché altrimenti trancia l'azione. Per cui la decisione è molto buona", dice Riccardo Trevisani.

"Secondo me la rosa dell'Inter ha 4-5 ricambi buoni rispetto ai titolari- prosegue - Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto, Frattesi e Zielinski. Posso nominare Darmian se voglio allungare, non arrivo mai davanti. Arnautovic e Correa tra infortuni e discontinuità fanno un mondo a parte e Taremi è arrivato in un modo ma si sta rivelando in un altro. Davanti fa inevitabilmente fatica e quando Lautaro è nella giornata 'lancio del pallone fuori dallo stadio' e Thuram è azzoppato, fai zero gol. Pur avendo costruito sette palle gol in un tempo e con gli ennesimi pali. La rosa dell'Inter è molto forte, la più forte, ma non da 104 punti con la seconda a 82. La più forte, ma facendo Champions e Coppa Italia che la rivale più importante non fa. Ha inevitabilmente delle difficoltà maggiori. Juve-Inter se finisce 0-2 siamo qui a fare altri discorsi. Però: Lautaro credo abbia la miglior conversione di quel cross della Serie A, gli riconosco poche cose da 'top 1' e quella è una. Può finire tranquillamente 0-2 all'intervallo, ma la partita va avanti e la Juve la vince mentre in chat stavamo dicendo a che minuto avrebbe segnato, perché avendo visto tante partite lo sai come va a finire".

Si passa alla gestione dei cambi da parte di Inzaghi. "Avessi due attaccanti 'vivi', non lo metterei Thuram zoppo. Ma se Taremi non segna mai, si è mangiato tutti i gol col Bologna, col Milan, tutti quelli importanti, allora metti Thuram zoppo che tanto non può essere peggio di Taremi intero. Zalewski ha fatto meglio di Dimarco, possiamo discutere Carlos Augusto per Bastoni, ma non me la sento di dire che ha perso per quello. Nel primo quarto d'ora del secondo tempo ha fatto male uguale, mi sembra di tornare all'uscita di Calhanoglu nel derby. Sono il primo a dire che quando sono entrati Vidal e Sanchez al derby di tre anni fa è stato un errore. A volte i cambi sono negativi, a volte le partite vanno come devono andare, anche se io il cambio Carlos Augusto-Bastoni non lo avrei fatto".

"Dopo Inter-Monaco più di uno pensava fossero ingiocabili, ma sono dell'idea che l'Inter si trova di fronte la Juventus nel primo tempo e si chiede se davvero è la Juve - dice ancora Trevisani -. Nel secondo tempo entrano in campo pensando di fare altre sette palle gol e invece la Juve migliora, va più alta a pressare, esce Savona. L'Inter si trova a non capire perché non le riescono le stesse cose, fa un errore di valutazione dell'avversario. Vai più piano, loro più forte e hai perso. Ripenso a Napoli-Juve dove c'era un tema fisico, che qui non c'è. C'è un discorso mentale. Non è la prima volta che accade? Certo e torno alle dichiarazioni di Mkhitaryan. Credo che lui pensi davvero che l'Inter è ingiocabile. Quando in campo ti senti più forte poi giochi in quella maniera lì. Colpe di Inzaghi? Pensate che all'intervallo gli avrà detto: 'Siamo talmente più forti che gli facciamo un mazzo così?'".

"Per me l'Inter vince solo se sta calma, se impazzisce appresso al Napoli che impazzisce per non aver sostituito Kvara, nella pazzia vince Conte. La calma è l'unica arma dell'Inter per sconfiggere l'Inter - prosegue - Non penso all'appagamento. Ci sono una somma di questioni. La potenza dell'attacco è inevitabilmente molto ridotta. Se pensi a Gimenez-Leao-Joao Felix-Pulisic hanno delle soluzioni molto importanti in una squadra che ha molti punti in meno per una squadra con una rosa che non è così meno forte. L'Inter è una squadra anziana, ha fatto a meno quattro mesi di Acerbi, che per 60' non fa toccare palla a Kolo Muani, hai visto cosa ha dovuto fare nell'azione del gol. E non ha fatto toccare palla anche a Kean. Ma è dell'88. C'è il portiere che non è un ragazzino, Calhanoglu che non è un ragazzino e che quest'anno vale Cristante. Uno da 6, con qualche palla persa. Se uno da 10 gioca da 6 ed è il regista... Si è fatto male quattro volte in un anno, ricorda Immobile l'anno scorso: non è mai partito. Lo stesso Dimarco viene da un periodo assolutamente negativo".

"L'Inter gioca meglio delle altre, è arrivata a un livello molto alto con Inzaghi. Quando non riesce a giocare, non ha un piano B - dice ancora -. Sa giocare meglio delle altre, se non ci riesce fa fatica. Non ha uno che salta l'uomo, chi lo fa meglio è Zalewski e a momenti fa gol. O giochi bene o non superi mai l'avversario. L'Inter che gioca al suo meglio può vincere la Champions. E' bellissima se si trucca e il trucco è il suo gioco. Se non va, non riesce ad esprimerlo. Se facciamo un discorso di valori, i giocatori sono fortissimi in questo contesto, ma quando ha preso Acerbi non c'erano Real, Bayern e Manchester United. Dimarco oggi è un giocatore invidiato all'Inter dal mondo, non era questo. Dumfries sei mesi fa i tifosi volevano investire in macchina, con tutto il rispetto. Thuram faceva 6-7 gola. campionato, è diventato il miglior giocatore del campionato. Calhanoglu era un trequartista discontinuo. Se il gioco non funziona, però, la squadra non è così forte".

"Non mi piace l'Inter che perde 12 partite di campionato per arrivare a Istanbul o che butta per aria Madrid e Coppa Italia per vincere la seconda stella. Mi piace una squadra che fa il massimo sempre. Se poi arriva seconda in campionato, semifinale di Champions e finale di Coppa Italia, non starò qui a dire che vincere è l'unica cosa che conta, Inzaghi vattene. Anche perché la finale di Champions non l'hai vinta e in campionato hai fatto 70 punti e non 90. Io spero si arrivi al fatto che l'Inter può vincere con tutti".

"Secondo me - conclude - chi arriverà dopo Inzaghi farà molto bene per sei mesi, poi sul lungo periodo ci saranno molti 'Ah, quando c'era Inzaghi'".

Sezione: Focus / Data: Mar 18 febbraio 2025 alle 10:20
Autore: FcInterNews Redazione
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