Lui che del ruolo di dodicesimo è stato un interprete importante ai tempi dell'Inter consiglia Josep Martinez, che dovrà raccogliere il testimone dall'infortunato Yann Sommer a partitre dalla gara di domani sera contro il Genoa, match dell'ex per lui. Alberto Fontana, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, spiega cosa deve fare lo spagnolo: "Il ruolo del portiere è già difficile di suo, lui deve entrare con l'idea di fare cose semplici. Non bisogna stupire la gente con effetti speciali. Il portiere stupisce tutti quando fa bene le cose facili. Rispetto a Martinez la mia situazione era molto diversa: io ero a fine carriera, feci una scelta di vita perché ero curioso di conoscere il mondo delle grandi. Avevo già 36 anni, sapevo benissimo che non avrei giocato. Ma Josep è un grande investimento, l'Inter lo ha pagato molto e lo considera per il futuro. Non giocare a quell'età però non aiuta, anche se è vero che ormai anche partecipare al 100% agli allenamenti aiuta. Certo, è più facile fare il dodicesimo a 36 anni rispetto a 26". 

Come portiere le piace?
"Ha fatto benissimo in Serie B ma molto bene anche in A. È logico che il salto da Genova a Milano sia abissale, ma in 7 mesi se ne sarà reso conto. Entrare all'Inter non è facile, ma negli ultimi due anni ha giocato".

Fin qui però ha giocato pochissimo.
"Il concetto di dodicesimo che c'era tanti anni fa ormai non esiste più: una squadra deve avere la riserva praticamente al livello del titolare, le partite sono tante e gli imprevisti - come l'infortunio di Sommer - pure. Se Martinez abbia convinto o meno lo sa solo chi lo vede tutti i giorni, ma adesso ha una grande occasione". 

E Sommer la convince?
"Mi piace perché ha caratteristiche diverse rispetto al calcio attuale. Non ha una fisicità estrema ma si vede che è sicuro, si fa voler bene. Il portiere non gioca da solo: deve crearsi un'empatia con i compagni. È il reparto intero a non far entrare la palla, non solo il portiere. Ma si vede che si è guadagnato la stima di tutti. È però logico che l'Inter si stia guardando intorno perché l'anagrafe va avanti per tutti. Personalmente ho una simpatia nei suoi confronti anche perché non sopportavo André Onana".

Perché?
"Tanto fumo, tante capriole... Io ho fatto per tanti anni quel ruolo e so quando vuoi far sembrare difficile qualcosa che in realtà non lo è. Le classiche 'parate per i fotografi'. Io da sempre non sono estimatore di Onana e non mi spiego come sia a quei livelli. Cinquanta milioni per lui? Dai, non lo prenderei neppure se me lo regalassero. È un portiere che non si fa voler bene dai propri compagni, cerca sempre l'applauso per se stesso, per me è davvero inspiegabile. Brava l'Inter a venderlo, non credo che il Manchester United invece sia entusiasta".

Sezione: News / Data: Ven 21 febbraio 2025 alle 20:40
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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