A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, il mercato dell’Inter andrà a chiudersi con l’arrivo di Tomas Palacios. Nella giornata di oggi è previsto l’incontro chiave tra la dirigenza nerazzurra e i colleghi dell’Independiente Rivadavia per arrivare alla definitiva fumata bianca dopo che La Lepra e il Talleres hanno trovato - o almeno, così pare - la quadra per risolvere il rebus del cartellino tra percentuali e diritti di riscatto. L’Inter metterà sul piatto 6,5 milioni di euro più bonus per regalare a Inzaghi un classe 2003 mancino dalle grandi potenzialità che andrà a ricoprire il ruolo di vice Bastoni ma che - chissà - in futuro potrebbe magari andare a raccogliere anche l’eredità di Acerbi e De Vrij al centro del terzetto: il giovane talento argentino, tecnico e aggressivo, è dotato di una stazza fisica importante (195 centimetri di altezza e circa 80 kg di peso), di un piede educato utile in fase di impostazione e di una buona gamba per le uscite dal basso. Toccherà al Demone di Piacenza plasmarlo e forgiarlo come meglio crede.

Intanto, per il momento, il mercato nerazzurro in entrata ha registrato poche new entry, ma i nuovi acquisti sono stati mirati. Lo scopo? Completare una rosa che nella passata stagione ha ammazzato il campionato. Tra i pali è arrivato Josep Martinez, reduce dalla titolarità al Genoa e destinato nel prossimo futuro a prendere il posto del più anziano Sommer, mentre il centrocampo e l’attacco sono stati arricchiti dalla qualità e dall’esperienza di Piotr Zielinski e Mehdi Taremi. E mentre lo spagnolo prende il posto di Audero, il polacco e l’iraniano tappano i buchi lasciati liberi da Klaassen e Sanchez. Complessivamente si può parlare di upgrade, seppur con la pecca di non aver portato a Milano un attaccante con caratteristiche diverse in ‘stile Gudmundsson’ per aumentare il ventaglio di scelte di Inzaghi che comunque (come fatto intuire nella conferenza stampa pre Genoa) vuole - giustamente - cinque attaccanti in rosa. Anche se uno dovesse restare fuori dalla lista Champions.

L’affondo su un profilo come Palacios era nell’aria. Piero Ausilio ne aveva disegnato l’identikit lo scorso 5 luglio, parlando a margine di un evento a Forte dei Marmi di “un giocatore che occuperà il centrosinistra in difesa e aggiungendo poi che la dirigenza si stava “orientando su un mancino”, proprio come il nativo di General Pico. L’arrivo di Palacios permetterebbe a Carlos Augusto di essere ufficialmente ‘liberato’ come quinto e, probabilmente, a Tajon Buchanan di iniziare ad essere rodato sulla corsia di destra, dove prima o poi serviranno dei ricambi considerando la situazione contrattuale di Dumfries (in scadenza nel 2025 e ancora senza rinnovo) e l’età che avanza di Darmian.

E mentre ci sono squadre alle prese con casi interni ed esuberi che investono per rimpiazzare la partenza di pezzi pregiati, in giro si continuano a leggere tanti giudizi negativi sulle mosse dell’Inter che ha invece chiuso dei colpi intelligenti per il presente e per il futuro. Con l’unico neo - a meno di plot twist last minute - dell’attaccante con caratteristiche diverse già citato in precedenza.

Va comunque ricordato che, a differenza delle passate stagioni - in cui gli investimenti sono arrivati dopo cessioni importanti o dolorosi addii a zero di giocatori come Hakimi, Lukaku, Eriksen, Perisic, Dzeko, Onana, Brozovic, Skriniar, ecc… -, quest’anno l’Inter ha confermato e trattenuto a Milano lo scheletro della squadra campione d’Italia, rinnovando il contratto di elementi preziosi come Barella e Lautaro. Senza vendere nessuno. Un 'dettaglio' da non dimenticare.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 21 agosto 2024 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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