JULIO CESAR 7,5 – Due parate che valgono la finale: la prima nel primo tempo sulla conclusione dalla lunga distanza di Messi, la seconda sul tiro di Xavi.

MAICON 7 – Forse commette l’errore di partire un po’ arretrato lasciando spazio alle offensive di Pedro e Jeffren, però chiude praticamente sempre con grandissima autorità.

LUCIO 8
– Se il Barcellona a un certo punto decide di tirare dalla lunga distanza e perché la connection tra lui e Samuel funziona ancora che è una meraviglia. Il suo rilancio a metà campo al 49esimo scoccato è il visto per il Santiago Bernabeu.

SAMUEL 8 – E pazienza se si perde Bojan che infila Julio Cesar per la seconda volta, rete annullata per il fallo di mano di Tourè: l’argentino tiene fede al suo soprannome di “muro” stoppando tutte le velleità degli avanti blaugrana, Messi e Ibra in primis.

ZANETTI 7,5 – Tutti ricordiamo le sue lacrime di disperazione alla fine della semifinale Champions 2003 contro il Milan; lacrime che gridavano vendetta. E vendetta, alla fine è stata. Con la sua solita prestazione tutta cuore, nella quale va a dare mano fortissima ai compagni impegnati in trincea, il capitano è l’uomo che più di tutti merita questa finale, per la devozione innata alla causa. Un peccatuccio: tiene in gioco Piqué sul gol in partecipazione con Muntari.

THIAGO MOTTA 5 – Rischia di rovinare tutto con la sua espulsione scellerata, frutto di un fallo legittimo, ma anche della squallida sceneggiata di Busquets alla quale De Bleeckere abbocca come un luccio. Ma prima di dover lasciare in campo, ha palesato evidenti difficoltà di fronte al forcing blaugrana.

CAMBIASSO 7,5 – Energia allo stato puro, solidità fisica e mentale, qualità utilissime nel rinforzare il fortino nerazzurro. Dà fino all'ultima goccia di sangue, rispettando in pieno quanto detto da Mourinho.

CHIVU 6,5
– Da lodare soprattutto per la freddezza con la quale si prepara nello spazio di pochissimi minuti visto il forfait improvviso di Pandev, per poi disputare una partita di grande sacrificio e personalità.

SNEIJDER 6,5 – Ha stretto i denti, è sceso in campo nonostante non fosse al 100%, a un certo punto si è ritrovato, dopo l’espulsione di Thiago Motta, a fare l’unica punta. Un lampo dei suoi lo regala nel primo tempo servendo un gran pallone a Eto’o. Per il resto, la sua interpretazione della partita è all’insegna, anche per lui, del sacrificio in difesa. DAL 66’ MUNTARI 5,5 – Volenteroso, ma quando c’è lui terzino sinistro è da lì che il Barça decide costantemente di affondare. Qualche leziosismo che poteva diventare letale. Sbaglia nell’applicare il fuorigioco nell’azione del gol.

ETO’O 6,5 – Non può sferrare la coltellata dell’ex, pur partendo da lui le uniche sfuriate offensive dell’Inter. Ma dà il meglio di sé come terzino aggiunto. DALL’86 MARIGA SV – Cinque minuti da giocatore più avanzato, tiene lontano il pallone.

MILITO 6+
– Non potevamo chiedergli di più: prima, troppo solo in avanti in pasto ai colossi blaugrana. Poi, getta il cuore oltre l’ostacolo agendo a metà campo; quando torna nella sua posizione ciò avviene nel momento di massima pressione catalana. Ma ha un cuore grande così. Ed è grazie a quel suo gol dell’andata che l’Inter, alla fine, spicca il volo verso il Bernabeu. DALL’81 CORDOBA 5,5 – E’ da una sua distrazione difensiva che arriva il gol che fa tremare le gambe al popolo interista.

ALLENATORE: MOURINHO 8 – La corsa sotto il settore dei tifosi nerazzurri con l’indice alzato verso di loro, con Valdes che, a metà tra buon consigliere e uomo distrutto per l’obiettivo perso, prova a trattenerne la foga, è la nuova diapositiva che entrerà nel cuore dei tifosi nerazzurri. Insieme alle risate con le quali accoglie le decisioni dell’arbitro De Bleeckere. Anche un applauso al pubblico del Camp Nou, come a sottolinearne la bravura nell’aver creato l’ambiente a loro congeniale. Quanto al gioco, la sua Inter ha compiuto un’impresa straordinaria, resistendo a tutto e tutti per più di un’ora con l’uomo in meno. Riporta l’Inter in finale di Champions dopo 38 anni: questa è storia!

BARCELLONA:
Valdes sv; Piqué 7, G. Milito 6 (45’ Maxwell 6+), Touré 6, Dani Alves 6,5; Busquets 5,5 (63’ Jeffren 6), Xavi 6,5, Keita 6; Messi 6 , Pedro 6,5, Ibrahimovic 5 (63’ Bojan 6,5). Allenatore: Guardiola 5.

ARBITRO: DE BLEECKERE 5 – Nel primo tempo la sua direzione alimenta la delusione di chi pensava ad un arbitro difficilmente condizionabile dall’ambiente: alcune decisioni, come il giallo a Julio Cesar o le mancate ammonizioni di Messi e Ibrahimovic, sembrano più dettate dal clamore del Camp Nou. Legittimo il cartellino a Motta, ma il rosso diretto è esagerato, visto anche cosa combina Busquets. Meglio nella ripresa, dove vede bene sul fallo di mano di Keita e sembra anche sul gol di Piqué. ASSISTENTI: HERMANS – VROMANS 5,5

Sezione: Le pagelle / Data: Mer 28 aprile 2010 alle 23:25
Autore: Christian Liotta
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