"Gentile Redazione, Giusto in virtù della legge dei grandi numeri, doveva succedere prima o poi che i nerazzurri si ricordassero di come si potesse mettere in atto uno dei tanti modi per tornare a vincere una partita: difesa ad oltranza con estemporanee ripartenze. In memoria di Simoni (palla da Moriero a Ronaldo...) e con buona pace pure di Conte (galoppata di Hakimi con assist al Lukaku-1...). Facendo gioire - intanto per una singola serata senza, però, porre limiti alla provvidenza... - le proprie ipercritiche tifoserie: quella da stadio, ma non ultima quella da divano... Per di più con il doppio riscontro che il suddetto evento non solo si è materializzato sul più prestigioso palcoscenico europeo della CL, ma è stato anche fruito (e goduto) dalla più vasta platea televisiva possibile grazie alla trasmissione in chiaro della partita. Irradiata da Vipiteno - pardon da Sterzing, sennò poi i tirolesi del sud si potrebbero adontare per l'omesso bilinguismo - giù giù fino alla lontana isola di Pantelleria. Esclusa solo l'Abissinia, ma solo perché i nostalgici dell'impero coloniale - essendo, al momento, ancora in altre cose affacendati - mica potevano macchiarsi dell'arbitrio di far diffondere "preventivamente" le immagini della partita fino alla non ancora riconquistata Addis Abeba... Sennò poi chi avrebbe retto gli strali degli eredi politici del Negus. State a vedere che ora questa serie di battute farà incazzare certi eventuali lettori - sedicenti fratelli nostrani - non abituati ad essere destinatari dell'altrui senso dell'umorismo, ma "storicamente" capaci di regolamentare quello comune del pudore: attraverso le case chiuse, quelle cantoniere (che non c'entrano un'emerita cippa, ma mi servivano giusto per enumerare altre dimore...) e pure con casa Milan (che, invece, c'entrerebbe eccome visto una certa diceria(?) su Silvio, ideatore di quell'edificio tramite interposti figlia Barbara nonché architetto Novembre, magari con i collaboratori April, Giugno e Settembre...). Infatti, all'epoca, mica l'aveva scelta il sottoscritto la location del Portello, ché è risaputo faccia rima con "casa chiusa" o, meglio, con un sinonimo molto più popolare... Sì, insomma: ci siamo capiti. In attesa dunque che quelli del riesumato(?) Minculpop nonché della rediviva(?) Agenzia Stefani si mettano eventualmente ad operare in termini censori sulla libertà d'opinione, risulta quanto meno doveroso un focus sui proprietari delle reti Mediaset, passato di sicuro inosservato ai più. Quelli di Cologno Monzese, con la proposta televisiva di Inter-Barcellona, hanno forse lavato l'onta - pur con 1 anno di ritardo - di non essere riusciti a trasmettere (eufemismo!) almeno una gara in chiaro delle 2 squadre nerazzurre (Inter ed Atalanta) iscritte alla scorsa edizione della Champions League, per ripartire invece, VERGOGNOSAMENTE, le 6 partite dei gironi eliminatori dell'epoca a metà tra rossoneri e bianconeri (con 3 gare in chiaro cadauno). Alla faccia della sbandierata par condicio televisiva con almeno una gara a testa riservata alle 4 italiane in lizza di cui 2 beneficiarie, giocoforza, di una duplice trasmissione in chiaro. Invece... E non tentino neanche di venirci a raccontare la bufala metropolitana stante la quale - con la scusa dei diritti TV acquisiti per le sole gare del martedì - non ci sarebbero state partite delle 2 compagini diversamente nerazzurre "degne" di essere trasmesse. Come se all'epoca, chessó, Inter-Sheriff del 3° match-day o Young boys-Atalanta del 5° (con la Juve sicura della promozione agli ottavi già dal turno precedente...) fossero state in calendario al mercoledì od in un qualsiasi altro giorno della settimana. A referto di quegli immondi palinsesti televisivi, finì dunque un insulso pareggio 3-3 rosso-bianconero, con nerazzurri bergamaschi e milanesi a leccarsi le ferite di promesse TV disattese. Almeno poi la sorte ripagò questi ultimi con la promozione dell"Inter agli ottavi e l'eliminazione del Milan finito ultimo nel suo girone. Chiedo scusa per la lunga digressione. Ma cosa volete: i rossoneri sono una fonte inesauribile di "ispirazione", anche perchè contro di loro - nonché quelli che da decenni li supportano mediaticamente - come si fa a non avere il dente avvelenato!? Su un aspetto voglio quindi essere chiaro sin dall'inizio: nessun appassionato o tifoso nerazzurro avrebbe proprio voluto fare la fine di quei PICACISTI di estraziove indiana ed egiziana... Chiarisco: stante il bombardamento giornaliero di google news che ogni possessore di smartphone deve sopportare, ritengo che a pochi fosse sfuggita la "curiosa" vicenda di quell'ex tossicodipendente indiano operato d'urgenza a seguito di forti dolori addominali per aver ingoiato ben 63 cucchiaini in un anno. Tutta colpa di un disturbo alimentare denominato picacismo che induce a mangiare cose non commestibili. Solo che il malcapitato - essendo forse un calciofilo nonché un probabile appassionato anche di cricket (essendo indiano...) - aveva avuto "l'accortezza" di ingoiare solo i manici: forse perché l'ovale gli ricordava troppo il detestato rugby... Scontate battute a parte, questa vicenda aveva fatto il paio con un'altra similare e precedente accaduta ad un signore egiziano che - evidentemente molto più "tecnologico"... - dodici mesi fa aveva ingoiato invece un cellulare (nel senso di un telefonino, mica la riproduzione in scala di un tipico furgone delle guardie carcerarie...). Ebbene, esplicitando finalmente il nesso con le vicende della sponda nerazzurra - almeno fino alla vigilia dell'ultima gara di coppa - qui non ci sarebbe stata nessuna SPOON RIVER da evocare, nessun "defunto" da onorare (non ancora, almeno...) e nemmeno alcuna poesia da declamare: anche se i patiti dell'inglese avrebbero potuto far subito notare che, nella lingua d'oltremanica, "spoon" significa proprio cucchiaio... Si poteva invece star certi che l'origine degli ormai cronici dolori addominali procurati alla stragrande maggioranza dell'utenza nerazzurra - da ieri sera lievemente attenuatisi - non fosse per niente riconducibile a questo cosiddetto 'disturbo di pica', ossia "a carenze nutrizionali, in genere da anemia, cioè mancanza di ferro" (cit.), ma solo, più prosaicamente, a MANCANZA DI PUNTI in classifica... D'altronde come si faceva a dubitarne ancora avendo già dovuto INGOIARE ben 4 tonnellate di "menta" (mi si passi la licenza poetica...), "anzi 5", interverrebbero in calce i precisini della CL? Siamo solo all'ottava giornata di campionato e nel mezzo del giron di nostra Champions, ma la società nerazzurra - compreso il sito tematico che mi ospita - parevano, solo qualche giorno fa, già rassegnati alla resa in campionato (con 30 giornate da giocare e 90 punti potenziali ancora in ballo?) e propensi ad alzare bandiera bianca pure per gli ottavi della più prestigiosa delle coppe europee. Argomentando - quasi con nonchalance - di scudetto "difficile" se non "compromesso"; di mire già spostate verso altri obiettivi stagionali più o meno secondari tipo il piazzamento Champions e la corsa all'Europa League; nonché, infine, di blindatura del tecnico come 'condicio sine qua non' per continuare la stagione senza ulteriori traumi, non bastassero le turbolenze societarie e di mercato. "Giusto" a fronte della mancanza di congrui tempi operativi per l'eventuale avvicendamento in panchina (causa un calendario così condensato, che manco quelli della defunta Selezione dal Reader's Digest, nda) e l'assenza di validi progetti tecnici alternativi stante la penuria - a loro dire - di candidati nel mercato degli svincolati. Ora non vorrei dunque dare l'impressione di salire tout court sul carro del vincitore (di serata) alla stessa stregua di un innominato politico su quello del premier "migliore" - da poco dimissionario - e finito (il primo) poi elettoralmente trombato. Per carità! L'intento è solo quello di fare la celebrazione di una vittoria dell'Inter ottenuta anche per merito di Inzaghi, giusto a comprovare la sua esistenza in vita nerazzurra. E per farlo - vista la passione cinefila del sottoscritto oltre a quella primaria per la Beneamata - mi è venuto naturale associare il risveglio del tecnico piacentino ad una pellicola fra le meno note e forsanche quasi dimenticata che ha visto per protagonista Clint Eastwood: "La notte brava del soldato Jonathan". Giocando su bivalenza ed assonanza: la prima sul doppio significato dell'aggettivo "brava" (intesa, sia come "capacità/abilità notturna" del tecnico, sia con riferimento al senso lato, cioè di notte "trascorsa all'insegna della trasgressione e del rischio", cit., di entrambi i protagonisti). E l'assonanza sul ruolo appunto scomodo del soldato Inzaghi impegnato in una guerra di SUCCESSIONE - (da evitare) alla sua panchina... - anziché di SECESSIONE (americana), come accade invece nella pellicola al soldato Jonathan. Con quest'ultimo che, invece, non c'entra proprio niente con il sedicente "divino" di un vecchio reparto arretrato nerazzurro. Inzaghi mi limito allora a celebrarlo così: finalmente ieri ne ha detta una giusta, dichiarando che con la vittoria sul Barça è stata "'una grandissima serata ma NON ABBIAMO FATTO NULLA". E dopo quella recente e sgangherata ostentazione del suo pregresso palmares - articolato in trofei e benefici contabili assortiti - mi sembra già un grosso passo in avanti. Non posso dimenticare, però - per la stessa legge dei grandi numeri evocata all'inizio - di dare un contentino anche all'ometto di Fusignano, alias Sacchi. Visto che ogni tanto anche lui ne imbrocca qualcuna. Solo che anziché riconoscere a Cesare quel che è di Cesare, bisognerebbe piuttosto tirare in ballo Bruto, non foss'altro che per le "grevità" (scritto proprio con la "e") delle sue reiterate esternazioni antinerazzurre. Cosa aveva dichiarato il "nostro" ometto dopo Udinese-Inter? Ah, già: "Inzaghi è cresciuto negli ultimi anni, ma alla fine è rimasto un buon tattico (embè: sentenziato da chi si reputa un emerito cattedratico dei moduli..., nda). Il principio è sempre il solito: PRIMO NON PRENDERLE, poi si vedrà. L’Inter pratica un 5-3-2 con sovrabbondanza di giocatori in difesa, gli attaccanti e i centrocampisti sono sempre in inferiorità numerica". Ebbene, come rilevato anche da altri opinionisti, col Barça in effetti l’intoccabile 3-5-2 si è in realtà trasformato quasi costantemente in un più difensivo 5-3-2 con il Barcellona che - avendo chiuso i nerazzurri nella propria metà campo - spingeva sulle fasce laterali con Dembelè e Raphinha, costringendo i rispettivi dirimpettai Dimarco e Darmian a retrocedere in linea con i tre difensori titolari". AMEN! La chiosa - dopo tanta prolissità della quale provo a scusarmi - non può che essere dedicata alle montanti "ritorsioni" catalane a seguito dell'operato dell'arbitro Vincic. Certo, non si vorrebbe essere nei panni del fischietto che verrà chiamato a dirigere Barça-Inter del prossimo mercoledì: troverà di sicuro un bell'ambientino, infuocato forse addirittura più di quello di una mancata REMUNTADA... Almeno che quelli della UEFA - a proposito di ritorsioni - non abbiano deciso di punire pedissequamente, attraverso la "preposta" categoria arbitrale, gli svolazzi pindarici circa la fantomatica Super League evocata soprattutto dalle 2 principali squadre iberiche (Real e Barça) e dalla Juve. Ma questa è forse dietrologia a buon mercato che potrebbe tenere banco solo nei peggiori bar di Caracas... Anche se pare - da autorevoli fonti indipendenti castigliane - che ci sia, a distanza di oltre 40 anni, qualche investigatore privato ancora alla ricerca della biglia che colpì Bergomi alla testa in un funesto Real-Inter di Coppa UEFA del 1984-85 (con successiva omologazione - nonostante il ricorso nerazzurro sul risultato di 3-0 madrileno maturato sul campo - da parte della stessa UEFA, anziché con l'assegnazione della vittoria per 0-2 a tavolino all'Inter). Ciononostante, non sta scritto proprio da nessuna parte che i nerazzurri dovranno diventare di nuovo le vittime designate del leggendario "miedo escenico" (letteralmente "la paura del palcoscenico") del Bernabeu, ma interpretato stavolta in salsa catalana dal Barça al Camp Nou".
Orlando
"Ciao! mi ero promesso di attendere sabato,dopo l indigesto Sassuolo,per dire qualcosa,ma qualcosa lo dico ora,personalmente non ho ho visto "James Brown urlare ,si ha visto la luce,ha visto la luce!"ma "la banda ,la bandaaa!si"mi spiego, e spero in maniera diretta:abbiamo fatto un ottima partita,per alcuni versi anche fortunati,e forse giustamente per quello prodotto,ma cosa abbiamo capito,se non quello che è sempre stato evidente,cioè :Onana merita la titolarità,e qui è doveroso comunque ricordare tutto quello che ha fatto Handa,il tempo non è sempre galantuomo come si dice,passa e lascia il segno sui riflessi anche dei miglior portieri,Inzaghi che vuoi per virtù o necessità diventa un pò più coraggioso,e chi è andato in campo si è ricordato che non è necessario incazzarsi ad ogni sbavatura dei compagni,ma è meglio pazientare e andare avanti per vincere la partita,quindi tutto a posto?No affatto,solo segnali,che ogni tifoso spera che siano il seme di una nuova fase,aspetto sabato con la malcelata speranza di non dover subire l ennesima delusione,dopo la partita col Sassuolo le cose saranno sicuramente più chiare,per ora rimango della mia idea,Inzaghi dimostri che è bravo come dice,i giocatori"ruggiscano"come martedi,e i tifosi smettano un attimino di bersagliare(io per primo,intendiamoci...)aspetto sabato,ciao grazie per questo modo in cui ci date modo di esprimere la nostra opinione da semplici tifosi sparsi qua e là per lo stivale e oltre FORZA INTER FORZA RAGAZZI!!!!!".
Gianluca
"Ho letto che Onana avrebbe sbagliato in occasione del gol - poi annullato per fallo di mano-del Barcellona. A me sembra che se il portiere non fosse uscito il giocatore del Barcellona avrebbe facilmente colpito di testa il pallone essendo in anticipo sul difensore interista, con gol assai probabile a danno dell’Inter. L’uscita di Onana ha impedito il colpo di testa e quindi ha sventato una chiara occasione da gol del Barcellona. Spero che Onana possa giocare in campionato essendo ormai Handanovic adatto solo a rivestire il ruolo di portiere di riserva. Grazie per l’attenzione".
Andrea
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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