No, le coincidenze non esistono. Non può essere una coincidenza se il mercato estivo suona il gong finale proprio dopo Inter-Atalanta. È letteralmente il campo che ricorda a tutti la sua supremazia sulle chiacchiere.

Non si torna indietro, agosto 2024 è finito e siamo già a settembre. Il campionato, appena ripartito, si è già fermato per la prima, inesorabile, sosta nazionali. Non prima, però, di aver chiarito a tutti che in Serie A c'è una squadra che al momento gioca un altro sport: è l'Inter di Simone Inzaghi.

Qualcuno si era illuso dopo il 2-2 di Marassi. Qualcuno aveva già iniziato a parlare di "pancia piena", di logorio di qualche senatore, di mercato insufficiente. Già, il mercato. Quante ne abbiamo sentite in queste settimane? Tante. Troppe. Che la rosa non sia perfetta è evidente e sarebbe sciocco negarlo. Così come sarebeb altrettanto sciocco non rendersi conto che, tra esuberi e incastri, non tutto è andato secondo i piani di Marotta e Ausilio. Però si tratta come sempre di guardare il quadro nel suo insieme e non fermarsi solo ai frammenti.

Ecco. Il quadro, nel suo insieme, ci ha detto Inter-Atalanta 4-0. E poi ci ha detto Lazio-Milan 2-2. E poi Juve-Roma 0-0. E poi ancora Napoli-Parma 2-1 al 96' con gli ospiti senza portiere. Ogni ulteriore commento apapre francamente ridondante.

Per cui, va bene tutto. Va bene lasciarsi trasportare dalla moda balnerare, va bene scrutare il vicino che spende per l'aperitivo più costosto, va bene guardare la compagnia divertita dello stabilimento adiacente. Poi torna il fresco settembre. Torna la quotidianità. Torna la memoria. E, soprattutto, torna il campo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 settembre 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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