Oggi è matchday per l'Inter, ultima amichevole prima dell'esordio in campionato a Genova. E come sempre il risultato deve essere l'ultima delle priorità di una squadra che da settimane sta lavorando per essere al meglio, o quasi, tra sei giorni. Poi, giusto sottolinearlo, Stamford Bridge, gran presenza di pubblico, aria di pomeriggio europeo... Gli elementi per godersela non mancano. 

Questo pomeriggio l'attacco dell'Inter sarà guidato ancora da Marcus Thuram e Joaquin Correa. Già, proprio quel Correa che non fa parte del progetto e che deve trovare una nuova sistemazione entro il 30 agosto alle 24 (chissà che le 4 ore extra non possano risultare decisive). Con Marko Arnautovic disposto a giocarsi le sue fiches partendo da ultima ruota del carro, El Tucu vive letteralmente un paradosso: giubilato dal suo club, che attende offerte, necessario per il suo allenatore in una fase in cui le opzioni offensive scarseggiano. Non sarebbe strano se Simone Inzaghi chiedesse la sua permanenza fino a quando Mehdi Taremi e lo stesso Arnautovic non saranno completamente recuperati (c'è ottimismo, dai). Sempre in campo in amichevole, l'argentino potrebbe esserlo anche a Genova, alla prima di campionato tra una settimana. Fuori dal progetto, ma titolare quando conta davvero: eccolo il paradosso del Tucu.

Tornando all'austriaco: per lui va bene essere la quarta opzione dalla panchina. Ma se fosse la quinta? Cambierebbe qualcosa? Nessuno qui punta il dito contro Marko, che è un professionista serio oltre che un personaggio che fa gruppo. Inzaghi tempo fa disse che avrebbe voluto tenere tutti, sicuramente non si esporrebbe per dare il benservito ad Arnautovic pur chiedendo al contempo una quinta punta. Perché, in tutta onestà, se davvero l'obiettivo è puntare alla Champions come il presidente ha candidamente ammesso, non ci si può accontentare dei quattro attaccanti attualmente presi in considerazione. Serve qualcosa di diverso, un giocatore che salti l'uomo e possa muoversi tra le linee. Un limite evidente anche nella scorsa, trionfale stagione e camuffato solo in parte da Alexis Sanchez. Ergo, che si tratti di un giovane di belle speranze o di una punta più rodata, poco importa: facciamolo questo regalo a Simone.

Rinforzare il reparto offensivo oggi è più urgente rispetto al rinforzo in difesa, dove in attesa del ritorno di TJ le soluzioni non mancano. Carlos Augusto, Francesco Acerbi, Yann Bisseck (diamogli più spazio), Matteo Darmian: se l'influenza cogliesse di sorpresa Alessandro Bastoni, le alternative non mancherebbero. Linee guida chiare, impossibili da fraintendere: quinta punta necessaria, braccetto mancino se c'è margine (e più avanti ne riparleremo). 

Però, ehi, calma. Al netto di un malcontento che sta montando tra i tifosi, vale la pena ricordare che mancano 19 giorni alla fine di questa sessione di mercato. E in Viale della Liberazione non lavorano degli sprovveduti, come hanno ampiamente dimostrato. E nessuno deve avere la pretesa di insegnare a loro come si allestisce una squadra vincente. Pazienza dunque, che il tempo per rendere migliore una rosa già molto forte c'è. Senza falso ottimismo o accondiscendenza (che qualcuno di voi è già pronto a puntare il dito), è un mero dato di fatto: il bilancio si fa a bocce ferme, anche perché la storia insegna che i colpi che ti cambiano la vita spesso arrivano allo scadere, in periodo di saldi e opportunità.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 11 agosto 2024 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino
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