I numeri sono importanti. Ma devono essere letti nel modo giusto. Idem le statistiche. Vale sia a favore, che contro. Esattamente come quando le critiche sono costruttive. O distruttive. Dopo la vittoria per 1-0 contro l’Arsenal, non esaltante, ma meritata e ottenuta con moltissimi titolari in panchina, l’Inter è sostanzialmente seconda nel mega girone di Champions. In realtà per la differenza reti è quinta, ma quel che conta è che davvero ci sono grandissime possibilità di arrivare tra le prime otto. Il cammino in Champions è stato più che positivo, con una difesa bunker, che insieme all’Atalanta è l’unica della competizione a non aver ancora subito gol. E allora inevitabilmente vanno fatti gli applausi per una fase difensiva pazzesca, come era giusto far altresì qualche appunto a quella invece del campionato, troppo ballerina in certe occasioni.

E a proposito di Serie A, domenica Inter-Napoli. Qualora i nerazzurri battessero i propri rivali salirebbero in vetta solitaria della graduatoria. Con un pareggio resterebbero dietro ai partenopei, mentre con una sconfitta, qualora Atalanta, Lazio e Fiorentina vincessero, supererebbero i campioni d’Italia, mentre la Juve di Motta, vincendo il derby della Mole, appaierebbe i nerazzurri a quota 24 in classifica. Questo dimostra sicuramente un campionato comunque super equilibrato, almeno sino ad oggi. Ma è pure la riprova che vuoi o non vuoi l’Inter stia facendo il suo. Certo, potrebbe fare meglio. Anzi, io credo debba farlo per la forza della rosa. Ma giocare due competizioni top al massimo non è semplice. Di certo è che la distinzione tra titolari e co-titolari si è assottigliata molto quest’anno, visto il momentaneo cammino europeo e il come siano state affrontate Arsenal e City. Di certo è che il risultato di Inter-Napoli determinerà gran parte dell’umore di questa sosta per le nazionali di novembre.

La verità è che questi tre punti servono più a livello psicologico che di classifica. Manca ancora un’eternità alla fine del campionato. E una manciata di punti in meno o più non sposta i valori finali. Ma la testa, che è tutto nel calcio, come nella vita, reagirebbe chiaramente in modo differente in base al risultato finale ottenuto. Non so se in ogni caso sarà un successo, ma credo proprio che l’Inter di Simone Inzaghi, che sia 1, X o 2, possa vivere una stagione da protagonista. Lo stesso, almeno in Italia, e ci mancherebbe pure, per il Napoli di Conte, che qualora non rientrasse nella lotta Scudetto (che non significa vincere) avrebbe fallito senza se e senza ma l’annata in corso. Non succederà, ma far finta dopo i soldi spesi e l’aver un solo impegno settimanale, che l’obiettivo non sia quello è raccontarcela. E a me piace essere chiaro. Non divulgare notizie e opinioni per click o preparare il terreno per eventuali insuccessi.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 08 novembre 2024 alle 00:00
Autore: Simone Togna
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