Basterebbe guardare le partite dell’Inter per godere davvero dell’essenza del gioco del calcio. Da uno spirito di squadra ammirevole, dove ognuno aiuta l’altro, a gesti tecnici da fuoriclasse, sino a un’estetica assolutamente clamorosa. Certo, i nerazzurri non possono schiacciare sempre i propri avversari e vincere tanto a poco ogni partita, ma criticare il come i campioni d’Italia affrontino gli impegni è quantomeno bizzarro. Basterebbe poi leggere i risultati e analizzare le statistiche. Siamo ad aprile e la squadra è prima in campionato, con possibilità intatte di arrivare in finale di Coppa Italia, ha vinto 2-1 l’andata dei quarti di Champions contro il Bayern Monaco e a giugno affronterà il Mondiale per Club.

Nonostante però dati oggettivi e soggettivi si incanalino verso la stessa direzione in Italia si parla più di Simone Inzaghi che esce dalla linea dell'area tecnica, buttando lì, visto che tanto può far sempre comodo, qualche presunto favore, arbitrale o di calendario, anche se non esiste e anche se si tratta di qualcosa di infondato. Allora, è giusto criticare l’Inter se gioca male. Contro il Parma il secondo tempo è stato assolutamente negativo e insufficiente. Sottolineare quanto accaduto al Tardini è giusto, anzi, doveroso. Ma allo stesso tempo si deve però esaltare tutta la stagione nerazzurra.

Io non so se l’Inter concluderà l’annata con zero, uno, due, tre o quattro titoli. Ma la verità è che solo i tifosi della Beneamata possono godersi un percorso palpitante e assolutamente straordinario. E questo grazie al miglior allenatore per distacco del campionato italiano, tra i migliori al mondo. Se le aspettative oggi sono altissime, è grazie a lui e ai suoi ragazzi, oltre ad una dirigenza che lavora alacremente. Pochi anni fa l’Inter non si qualificava alla Champions, poi faticava a passare i gironi. Oggi sogna la vittoria finale, dopo aver disputato un’altra finale due edizioni fa.

Conte, che è un grandissimo tecnico, anche lui tra i migliori al mondo, avrebbe lasciato Viale della Liberazione perché non contento delle sicure cessioni di alcuni pezzi pregiati della rosa, non più sicuro del progetto. Allora credevo avesse ragione, lo ammetto, perché pensare che i nerazzurri potessero arrivare lontanissimo era più un atto di fede che un’oggettività. E invece Simone ha costruito qualcosa di importantissimo. Oggi il suo rivale parla dell’Inter come squadra costruita per vincere tutto, dimenticandosi però cosa pensasse prima. Col Napoli che ha speso tantissimo e solo due anni fa aveva conquistato un meritato Tricolore. E che dire di Juventus e Milan? Ormai i siti tematici di rossoneri e bianconeri fanno più numeri riportando critiche e veleni sull’Inter che sulle proprie squadre.

Tutti cambiano idea, non c’è nulla di male. Ci sta. Però allora che tutti raccontino bene passato, presente e possibile futuro. Conquistare trofei fa tutta la differenza del mondo. Ma essere lì dove oggi è l’Inter è un privilegio raro.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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