Una sgambata. Perché chiamarla amichevole sarebbe troppo. Una sgambata utile per mettere minuti nelle gambe e ammirare i primi colpi in nerazzurro (anche se la divisa è ancora quella da allenamento, tutto pronto per il lancio che ci sarà proprio oggi) dei nuovi arrivati.

In particolare, da segnalare le giocate di Taremi e Zielinski, presi talmente tanto tempo fa che sembrano interisti da una vita. E forse anche per questo poco reclamizzati. Ma va bene così, anzi: meglio così. Inzaghi sa di poter lavorare con un gruppo di granito, forgiato la scorsa stagione dopo la rivoluzione estiva e impregnato di sentimenti positivi per la vittoria della seconda stella. Il grosso della rosa è stato confermato, anche se non sembra: tantissime le assenze dovute agli impegni delle nazionali, in Europa e in Sud America.

Ma intanto ecco Zielinski, in campo un tempo con la Pergolettese. Tocchi felpati e mai banali, centrocampista di qualità come piacciono al Demone di Piacenza. Poi ci penserà lui a gestire "nel migliore dei modi" l'alternanza con Mkhitaryan (già in forma campionato), Barella e Frattesi. Ad avercene di questi dubbi...

A impressionare è soprattutto Taremi. L'iraniano è andato ancora a segno dopo i due gol rifilati al Lugano e, soprattutto, ha confermato di essere attaccante vero. L'ex Porto è giocatore totale: sa colpire e sa giocare per gli altri, legando i reparti e leggendo alla perfezione i momenti della partita. Doti note sia a Inzaghi che ai dirigenti, che infatti non si sono fatti sfuggire la possibilità di accaparrarselo a parametro zero. 

Zielinski e Taremi, arrivati forse troppo presto per essere apprezzati come meritano. Ma, come sempre, sarà il campo a parlare.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 23 luglio 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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