Sono giorni di attesa sul doppio binario delle squadre di A. Completamento delle rose in vista della chiusura di calciomercato, e attenta preparazione alla seconda giornata di campionato. Si è letto di tutto e di più della prova interista a Genova. I ragazzi di Inzaghi hanno commesso qualche sbavatura di troppo, soprattutto a livello di posizionamento nella fase di non possesso. Ma il controllo gestionale è stato il solito, seppur con un po' di imprecisioni nell'ultima fase della manovra offensiva. Volevo concentrarmi sull'aspetto più luminoso della prova del Ferraris: Marcus Thuram. Oltre a eseguire il guizzo decisivo in ben due occasioni (nella prima torsione da attaccante puro, nella seconda maestria e freddezza nel tocco sotto implacabile, ndr), ha totalizzato una prestazione monumentale. Il francese, che già nella scorsa stagione era un tassello indispensabile, ora ha iniziato nel migliore dei modi possibili, fornendo soluzioni alternative e opzioni efficienti allo sviluppo creativo interista.

Troppi giudizi negativi nei confronti di Bisseck, che era stato impeccabile prima dello sfortunato e maldestro tocco col braccio che ha permesso al Genoa di pareggiare i conti in extra-time. Con i social network, spesso e volentieri, emerge la volontà di screditare l'operato di questa o quella persona. La negatività diventa un tratto permanente su cui poggiare il giudizio valutativo, molto spesso nemmeno approfondito. Se imputiamo all'Inter le eccessive sbavature nell'esordio stagionale in A, dovremmo anche avere l'onestà intellettuale di descrivere l'oggettiva bruttissima prestazione del Milan, che ha rischiato di capitolare contro il Torino di Vanoli (due reti incassate, sarebbero potute essere 4); dunque la disfatta del Napoli targato Conte nella Fatal Verona.

E se dalle parti di Torino, sponda bianconera, c'è già chi si lascia andare ai facili entusiasmi per il successo rotondo contro un Como apparso tutt'altro che strutturato per affrontare la massima serie (spendere con criterio dovrebbe essere prerogativa nei manuali dei miliardari, ma questo è un altro discorso), sarebbe maggiormente opportuno restare incollati alla realtà, consapevoli che le prime giornate portano in dote fattori scombinanti, tra i quali la preparazione atletica (il differente approccio delle varie squadre), l'eccessivo caldo che sta colpendo l'Italia in questo periodo, ma soprattutto il rodaggio del calcio d'agosto.

Soliti giudizi affrettati, frettolosi e senza criterio. L'Inter è la favorita per riconfermarsi e non può di certo temere il Milan di Fonseca (molto sbarazzino nell'approccio delle due fasi), del Napoli di Conte, né tantomeno della giovanissima Juventus di Motta. L'Atalanta viaggia sulle ali del demiurgo Gasp. E se fosse la Dea la rivale del Biscione? Al campo, come sempre, il giudizio inequivocabile.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 22 agosto 2024 alle 00:01
Autore: Niccolò Anfosso
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