Cosa significa avere il "braccino"? È una metafora sportiva che arriva dal tennis, ma che ormai si adagia su tutti gli altri sport. Significa giocare contratti, tesi, senza fluidità, impauriti. Ecco, nel caso dell'Inter, più che di "braccino", potremmo parlare di "braccetto". Il braccetto dell'interista.

I nerazzurri hanno offerto una prestazione convincente a Genova, creando tanto e rimontando l'iniziale svantaggio derivato da un erroraccio di Sommer. Senza mai perdere la lucidità, i campioni d'Italia hanno saputo prima pareggiare e poi sorpassare i rossoblu con una doppietta di uno splendido Thuram. Un'Inter seria e a tratti anche bella quella vista sabato all'esordio stagionale in gare ufficiali. Almeno per 85 minuti. Poi il pasticcio.

E non mi riferisco solo al tocco di braccio di Bisseck che ha causato il penalty del 2-2. Mi riferisco all'atteggiamento passivo, contronatura per come è stata impostata questa squadra da anni. Puntualmente pagato a caro prezzo. Che sia di insegnamento.

No, non è una critica a Inzaghi, che con coraggio aveva messi i suoi con il 3-4-3, sperimentando un tridente super inedito Thuram-Lautaro-Taremi. Corretto l'inserimento di Asllani per il Toro subito dopo il 2-1. Il problema è stata l'attitudine con la quale i nerazzurri hanno poi approcciato allo scorcio finale di gara, tra perdite di tempo e remi in barca, in attesa solo del triplice fischio. 

"Braccetto", appunto, visto che ormai, per completare la rosa, pare si voglia portare a Milano solo un sostituto mancino di Bastoni. Eppure resta la convinzione che davanti ancora manchi qualcosa. Manca una punta rapida, di raccordo, di strappo, tecnica, con dribbling e fantasia. Da uno contro uno, insomma. Sanchez non è mai stato sostituito e Taremi è la controfigura persiana di Arnautovic (sperando abbia più fortuna dell'austriaco). Certo, non si può avere tutto e si può giocare a calcio anche senza l'ultimo tassello. Ma al gong mercato manca ancora qualche giorno e magari Inzaghi un regalo se lo merita. Senza timore. Senza "braccino". O magari non solo col... "braccetto".

Sezione: Editoriale / Data: Mar 20 agosto 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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