Il calendario segna il 24 luglio, ma il mercato dell’Inter sembra virtualmente chiuso ormai da giorni. Fatta eccezione per le numerose uscite minori di esuberi e giovani e per la ricerca del difensore che dovrà tappare il buco in rosa generato dal crack improvviso di Buchanan, la dirigenza nerazzurra è riuscita a plasmare un’Inter (sulla carta) più completa, profonda e competitiva di quella reduce dall’annata della seconda stella. Perché in primis, almeno per ora, son stati confermati tutti i big - un dettaglio non di poco conto, in controtendenza rispetto a quanto successo nelle ultime sessioni di mercato - e perché gli innesti di Mehdi Taremi, Piotr Zielinski e Josep Martinez contribuiscono a dare più qualità ad ‘un’Inter doppia’ in cui è facile disegnare le varie coppie ruolo per ruolo.

Tra i pali lo spagnolo, reduce da una stagione da titolare nel Genoa, sarà la controfigura di Sommer (con Di Gennaro terzo), mentre in difesa - in attesa di capire chi tra Renan, Kiwior, Zézé, Hermoso, Rodriguez e compagnia arriverà ad Appiano - comanda la duttilità: in linea di principio Pavard ha le spalle coperte da Bisseck, Acerbi da De Vrij, Bastoni da chi sbarcherà a Milano o, all’occorrenza, dai già utilizzati - e duttili, appunto - Carlos Augusto, Darmian e Dimarco. Tre profili che però Inzaghi considera nella batteria di esterni completata da Dumfries (la dirigenza è al lavoro per il rinnovo di contratto in scadenza nel 2025) e dal già nominato TJ, che secondo le ultime indiscrezioni potrebbe tornare a disposizione ben prima della fine del 2024. Si spera.

Poi c’è il centrocampo, reparto sempre più completo e composto da incursori, registi, rigoristi, mezzali d'assalto, palleggiatori e macinatori di chilometri. Detto degli esterni, a comandare la mediana a tre titolare dell’ultima annata sono stati il dinamismo di Barella, la classe di Calhanoglu e l’esperienza di Mkhitaryan. Alle loro spalle il più volte decisivo Frattesi, un Asllani in netta crescita e adesso anche una mezzala di spessore come Zielinski che nel test con la Pergolettese ha già offerto un assaggio di sterzate, palle al miele e tocchi felpati. Considerando che l’ex Napoli va a prendere il posto in rosa lascio libero dal poco utilizzato Klaassen, è abbastanza oggettivo l’upgrade di un reparto che conta 510 gol complessivi. È questa infatti la cifra raggiunta dai centrocampisti nerazzurri se si sommano le reti fatte in carriera: Mkhitaryan ne conta 227, Calhanoglu 134, Zielinski 68, Barella 39, Frattesi 38 e Asllani 4. Ma Piotr ha dalla sua anche l'integrità fisica: gioca almeno 45 partite l'anno dal 2016, solo l'anno scorso (anche per motivi contrattuali) si è fermato a 35. E inoltre usa in maniera letale entrambi i piedi: dalla stagione del suo primo gol in Serie A (ovvero dal 2015/16), il polacco è uno dei due soli centrocampisti ad aver segnato più di 15 gol nel torneo sia con il piede destro (19) che con il sinistro (22). Come lui solo l'ex nerazzurro Ivan Perisic (17dx, 21sx). Dati e numeri che fanno ben sperare.

Infine c’è l’attacco, senza rivali nella passata stagione in Serie A nonostante Marko Arnautovic e Alexis Sanchez siano stati raramente decisivi sotto porta. Il futuro dell’austriaco è da decifrare (così come quello di Joaquin Correa e Valentin Carboni, al rientro dai prestiti a Marsiglia e Monza), mentre il cileno ha invece lasciato spazio a Taremi: l’iraniano, che indosserà la maglia numero 99, si è presentato con tre gol in due partite. Non male come biglietto da visita, anche se il killer instinct sarà richiesto nei match che contano e non solo con i modesti avversari incrociati finora nella pre season. Il Prince of Persia ha però abituato bene in passato e rappresenta una garanzia, un usato sicuro che probabilmente si giocherà un posto al fianco dell’intoccabile Lautaro Martinez (capitano e capocannoniere della passata stagione, oltre che trascinatore dell’Argentina in Copa America) con Marcus Thuram, reduce da un Europeo deludente con la Francia ma anche da una prima brillante stagione milanese.

Plot twist a parte, tra fine luglio e agosto qualcosa in attacco potrebbe cambiare (Gudmundsson o altri in caso di addio di Arnautovic?), mentre in difesa qualcuno arriverà. Intanto la doppia Inter ha già preso forma, in netto anticipo sulla tabella di marcia.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 24 luglio 2024 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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