San Siro vestito di nerazzurro riapre i battenti questa sera contro il Lecce. Prima in casa per i campioni d'Italia in carica che mostreranno orgogliosi la seconda stella ai settantamila e passa attesi nel Tempio. Il beffardo pari di Marassi con il Genoa ha lasciato l'amaro in bocca a tutti in casa Inter.

In primis a Simone Inzaghi che già nelle interviste del post partita ha candidamente ammesso di essere molto arrabbiato per la scellerata gestione del finale di gara e per l'improvvisa vulnerabilità di una difesa che nella scorsa stagione era stata uno dei punti di forza della cavalcata trionfale. Quelli che aspettano l'Internazionale al varco e hanno gioito come bambini al Luna Park quando il genoano, ex Milan, Messias, l'ha messa dentro al novantacinquesimo, puntano molto sul fatto che la Beneamata possa affrontare questo campionato con minori motivazioni rispetto alla scorsa stagione. L'esultanza del gruppo guidato da uno scatenato Frattesi sotto il settore ospiti dopo il vantaggio firmato dallo splendido Thuram, lascia intendere l'esatto contrario.

Vero è che, invece, a Genova, dove peraltro nelle ultime cinque gare, comprese quelle con la Sampdoria, non si è mai vinto, sia mancata una concentrazione feroce durante alcuni momenti di gara e proprio in quei frangenti sono arrivati i gravi errori di Sommer e Bisseck che hanno condizionato il risultato. Applausi al Genoa del bravo Gilardino che, pur palesemente indebolito dalle vicende di mercato, ha giocato con grande coraggio, costringendo i più celebrati e blasonati giocatori dell'Inter all'errore.

Ma chi ha visto la partita attentamente, sa che i nerazzurri avrebbero potuto già chiudere il primo tempo in vantaggio di un paio di reti in virtù della solita manovra avvolgente recitata a memoria che ha partorito almeno due clamorose occasioni da rete non sfruttate dopo il meraviglioso pari firmato da Marcus Thuram. Manca però ancora la velocità di esecuzione, il pallone a Marassi ha viaggiato troppo lentamente, specialmente nel primo tempo, come ha onestamente ammesso il mister e l'Inter, se abbassa i ritmi, diventa prevedibile e soggetta al contropiede avversario. Questione di tempo, sperando comunque che già questa sera si possa rivedere la squadra che non fa sconti a nessuno, soprattutto a chi è oggettivamente inferiore come il Lecce, con tutto il rispetto per i salentini feriti, dopo il poker servito incassato dall'Atalanta a Via del Mare.

I nerazzurri ieri sera hanno svolto la rifinitura pre gara al Meazza, come da tradizione per l'esordio casalingo in campionato. Un esordio che vale molto perché i Campioni in carica bistellati hanno il compito di onorare al meglio quanto cucito sulle maglie, senza però pensare che il trionfo del campionato passato sia il naturale lasciapassare per il bis. No, si riparte tutti da zero. Anzi l'Inter, con un punto all'attivo, deve già accelerare per non regalare momenti sereni ai cosiddetti competitor.

Gruppo quasi al completo per Simone Inzaghi, che probabilmente dovrà rinunciare a capitan Lautaro a causa di un affaticamento muscolare. Contro il Lecce mancheranno anche De Vrij e il difensore atteso dal mercato, ma che arriverà a breve. Dietro si dovrebbe rivedere Pavard al posto di Bisseck, mentre Dumfries sembra in pole su Darmian sulla corsia di destra. Davanti chiede spazio Taremi (e il forfait di Martinez è un assist), così come in mezzo si gioca le sue chance Davide Frattesi, che a Genova ha mostrato, una volta entrato in campo, di avere gamba e la solita voglia di spaccare il mondo, propiziando con un assist al bacio il secondo gol di Thuram. Partirà dalla panchina il recuperato Zielinski, che a questa squadra può regalare geometrie, giocate di classe e qualche gol pesante.

Sì, c'è abbondanza in casa Inter, ma abbondanza funzionale e di qualità che deve valorizzare il lavoro di un grande allenatore come Simone Inzaghi. Appuntamento a questa sera, dunque. Milano sarà ancora semideserta, il Meazza sarà invece pieno come al solito. Scendono in campo i Campioni d'Italia.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 agosto 2024 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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