Che il rapporto tra Lautaro Martinez e Luciano Spalletti non fosse dei migliori è storia nota a tutti, fin da quando la punta vedeva poco il campo con il toscano in panchina a Milano. Ma qui siamo davvero al cortocircuito. Si fa per scherzare, ovviamente, però la situazione effettivamente fa pensare.

"L’Inter ha vinto il campionato molto prima. Poi io mi sono assicurato e ho visto che Inzaghi ha fatto fare gli allenamenti in maniera corretta fino in fondo, ma può darsi che mentalmente venga di non essere così applicati", aveva detto il c.t. azzurro dopo la debacle con la Svizzera. Una sorta di giustificazione allo scempio visto in Germania. Delal serie: mi avete tanto parlato di blocco Inter, ma questi sono arrivati all'Europeo scarichi fisicamente e appagati mentalmente.

Un'uscita infelice quella di Lucianone, non l'unica a dire il vero della spedizione fallimentare in terra teutonica. Ragionevolmente, i vari Darmian, Bastoni, Dimarco, Frattesi e Barella non l'avranno presa benissimo. Anche perché non è che gli altri abbiano brillato, compresi quelli che si sono giocati un trofeo fino all'ultimo come Scamacca o Chiesa.

E allora ecco il capitano. Il Toro argentino. Arriva lui a sancire il finale di una storia durata già troppo a lungo. Gol, gol, gol e ancora gol con l'Argentina in Coppa America. Quattro firme in tre partite. Eh sì, caro Spalletti, gli interisti sono sempre applicati.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 02 luglio 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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