Sta finendo un anno storico per la Beneamata. Alle 22.43 del 22 aprile 2024, l'Inter di Simone Inzaghi ha conquistato il ventesimo scudetto della sua gloriosa storia. Scudetto che ha coinciso con la seconda stella, cucita con grande orgoglio sulle maglie nerazzurre. Scudetto conquistato vincendo il derby in un San Siro vestito per trequarti di rossonero e quindi ancora più esaltante per chi sente in maniera particolare la rivalità con i dirimpettai cittadini. Al Tricolore si è aggiunta la Supercoppa italiana alzata in quel di Ryhad, battendo nell'ordine Lazio e Napoli. In finale contro i partenopei, decisivo il gol all'ultimo respiro di Lautaro Martinez, il Capitano.

Questa sera a Cagliari l'Inter giocherà l'ultima gara di un anno da incorniciare, nonostante le sfortunate eliminazioni agli ottavi di Champions League contro l'Atletico Madrid, che prevalse ai rigori e di Coppa Italia per mano del Bologna. La squadra è ripartita in questa stagione con una giustificata sindrome da festeggiamento che ha contribuito a lasciare per strada qualche punto di troppo contro avversari sicuramente inferiori, vedi Genoa e Monza. Ma dopo la dolorosa sconfitta nel derby, il vento in casa Inter è decisamente cambiato e i risultati ottenuti certificano come la voglia di continuare a vincere sia ancora marchio di fabbrica del club nerazzurro.

A Cagliari sarà battaglia sportiva, i sardi di Davide Nicola reduci dalla sconfitta di Venezia, sono terz'ultimi e quindi affamati di punti salvezza. L'Unipol Domus farà registrare il tutto esaurito, biglietti bruciati in pochissimo tempo, compresi quelli del settore ospiti. Simone Inzaghi manderà in campo i cosiddetti titolari, in difesa dovrebbe essere regolarmente al suo posto Stefan De Vrij con Bisseck e Bastoni al suo fianco. Rispetto alla gara vinta contro il Como, Bastoni torna quindi a fare il famigerato “braccetto”, cosa che gli permetterà di essere valore aggiunto in fase di spinta sulla corsia di sinistra insieme all'intoccabile Federico Dimarco. Sarà la partita di Nicolò Barella, cuore forse diviso a metà, ma voglioso di vincere come sempre, indossando il nerazzurro. L'Atalanta di Gasperini e De Ketelaere corre, anzi vola, il Napoli di Antonio Conte non molla ed è secondo. L'Inter è subito dietro, ma con una gara da recuperare.

Al momento sembra questo il terzetto in grado di competere sino alla fine per lo scudetto e da qui in poi ogni punto conquistato o perso può assumere una valenza enorme. A Cagliari la vittoria è d'obbligo, dunque, e l'Inter si presenta all'appuntamento con la consapevolezza giusta. Il gruppo è unito, il senso di appartenenza elevato, come testimonia anche l'ultima intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport da parte di Marcus Thuram, divenuto cecchino della squadra.

Alla fine di Inter-Como, Lautaro Martinez, a secco da otto gare, è andato subito ad abbracciare il suo patner d'attacco, perchè la squadra aveva vinto. “Il famoso Noi che vince sull'Io”. Poi siamo convinti che il Toro frema dalla voglia di tornare a timbrare come ci ha abituati da quando veste la maglia dell'Inter, gli auguriamo che succeda già oggi a Cagliari. Si capisce che è solo questione di tempo, per un attaccante di razza il gol è ossigeno puro, ma nel calcio basta un nulla per riuscire a riscrivere la storia. Intanto è fondamentale per l'Inter e i suoi tifosi l'impegno e la dedizione alla causa che l'argentino, con la fascia da Capitano al braccio, non fa mai mancare.

Al fischio finale della trasferta in terra sarda, per la Beneamata si prospettano due giorni riposo e poi tutti su un aereo che porterà la truppa a salutare l'arrivo del nuovo anno a Ryhad. Ancora una volta in Arabia Saudita per tentare di bissare gli ultimi due trionfi in Supercoppa. Due anni fa travolgendo il Milan. L'anno scorso, come detto, primeggiando con la nuova formula a quattro. Con questa Inter si gioca sempre per vincere qualcosa. Cancellati i tempi del “fuori da tutto” a novembre. Se ne ricordino, ogni tanto, i detrattori di professione

Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 dicembre 2024 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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