L'inchiesta sugli ultras di Inter e Milan ha avvelenato la vigilia di Champions League. La giustizia farà il suo corso e si spera farà anche pulizia - vera - una volta per tutte. Ma sarà dura estirpare dagli stadi italiani, non solo da San Siro, un qualcosa che purtroppo da anni è parte integrante di un sistema marcio, che parte dalla politica e arriva fino ai seggiolini degli stadi. Politica in particolare di estrema destra, inutile nascondersi dietro a un dito.

L'Inter ne deve restare fuori. E Inzaghi dovrà essere bravo a isolare la squadra e a concentrarsi totalmente sul campo. Con la Stella Rossa non si può sbagliare: dopo il pareggio di Manchester contro il City di Guardiola, tre punti in casa con i serbi sono vitali per dare continuità e iniziare a mettere da parte punti utili per arrivare direttamente agli ottavi di finale senza passare dai playoff.

Ci si attende una rivoluzione di uomini da parte del tecnico nerazzurro. In predicato di partire dall'inizio ci sono Pavard, De Vrij, Dumfries, Zielinksi, Carlos Augusto, Arnautovic e Taremi: ben sette elementi diversi rispetto al 3-2 di Udine. Eccolo il turnover massiccio che in tanti chiedevano e che tanti speravano. Una rivoluzione, senza dubbio. Solo Bastoni, Calhanoglu e Mkhitaryan, oltre a Sommer, confermati rispetto a sabato. La stagione entra nel vivo e parte la gestione obbligata delle forze per non arrivare a marzo-aprile con le ruote sgonfie, sia nei titolari che nelle alternative.

Servirà una risposta seria. Serviranno tre punti. E servirà il tifo di tutto lo stadio.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 ottobre 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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