SOMMER 7 - Attento in avvio su Morata, strepitoso sul colpo di testa di Leao, reattivo sulla conclusione di Reijnders e perfetto sul sinistro ravvicinato del portoghese. Rischia di rovinare tutto con uno stop infelice che solo la sua prontezza di riflessi su Abraham non trasforma in psicodramma. Deve arrendersi al colpo di testa di Gabbia dove non può nulla, ma è stato a lungo decisivo.
PAVARD 5,5 - Impegnato nel contenere sia Leao sia Hernandez che giocano sulla sua corsia, gli tocca inseguire per il campo il folletto Pulisic che dopo una prima zingarata alla seconda lo anticipa segnando e rendendone vano un disperato tentativo di recupero. Poco propositivo in fase offensiva, si dedica soprattutto ai giro palla orizzontali e nel finale non brilla per accuratezza.
ACERBI 6 - Dopo il crash test Haaland, stavolta gli tocca sfidarne due con caratteristiche diverse. Soprattutto Abraham non è uno che si tira indietro se c'è da fare a sportellate e nel lungo è decisamente più veloce del centrale nerazzurro. Che va troppo morbido su Pulisic in occasione del vantaggio rossonero. Rimane bloccato nella sua metà campo e non forza mai la distrubuzione del pallone per non farsi depredare dal pressing del Milan, anche se un paio di volte nel secondo tempo tenta la sortita.
BASTONI 6,5 - Tra quelli che suonano la riscossa mentre la sua squadra è ancora allibita dalla partenza sprint rossonera. Sulla sua corsia lui e Dimarco sono l'arma offensiva principale, perché Pulisi segue poco ed Emerson viene preso spesso in mezzo. Vorrebbe cambiare gioco più spesso ma a destra non trova grande movimento. Bravissimo quando alza il baricentro della squadra per abbassare quello rossonero e indossa i panni dell'ala aggiunta. DALL'82' CARLOS AUGUSTO SV.
DUMFRIES 5,5 - Si accontenta di vincere qualche duello con Theo, la classica sfida nella sfida. Non sempre compiacente con Barella che glielo fa notare, dopo un buono spunto in avvio lo si vede poco sul fondo, soprattutto per fare da sponda e rimettere il pallone in mezzo sui cross da sinistra. Le linee strette rossonere lo mettono a disagio, però quando ha spazio ed è libero di pensare ha qualche idea interessante, però nel complesso fa troppo poco. DAL 67' DARMIAN 6 - Entra in una fase della partita in cui gli equilibri sono andati a farsi benedire e suo malgrado gli toccano continue corse avanti e indietro, in particolare quando il pallone arriva a Leao con parecchi metri davanti. Nel finale ha sulla testa la palla buona ma impatta malissimo.
BARELLA 6,5 - Carico per una partita che per lui vale molto, a volte anche troppo. Gli tocca spesso rincorrere Reijnders quando l'olandese scappa via a qualche compagno e a volte deve tappare falle che non gli competono, però non si fa troppi scrupoli. Preziosa la sua garra quando bisogna andare a recuperare in fretta il pallone, peccato che non gli riesca tutto quello che gli passa per la mente. Uno dei più convincenti in maglia nerazzurra. DAL 74' ZIELINSKI SV.
CALHANOGLU 5,5 - Le linee strette del Milan gli impediscono di trovare molti spazi e deve prendere decisioni rapide e indolori in una frazione di secondo quando a turno gli attaccanti o uno dei centrocampisti gli va addosso. Quando alza la testa è bravo a cambiare gioco, una delle giocate più utili per trovare impreparata la linea difensiva rossonera, ma nel complesso non riesce a trovare la posizione in campo. DAL 67' ASLLANI 5,5 - Entra con l'idea di guidare il centrocampo nella seconda parte della ripresa, deve suo malgrado fare tanto filtro per impedire le ripartenze rossonere. Rimedia anche un cartellino giallo, barcolla costantemente.
MKHITARYAN 5,5 - In quella che è solitamente la sua partita, conferma di non attraversare un momento semplice. Fatica come un dannato a stare dietro a Pulisic, perde il pallone da cui scaturisce la rete dell'americano e si fa ammonire dopo un controllo infelice per interrompere una ripartenza. Cerca spazi tra le linee e quando riceve se la cava disretamente sullo stretto. Ma è palesemente sotto tono. DAL 63' FRATTESI 6 - Lo spirito è quello giusto, attacca gli spazi e prova a spingere, poi rientra rapidamente. Però commette qualche imprecisione di troppo.
DIMARCO 6,5 - Al di là del gol, mai banale in un derby, è per larghi tratti della partita il migliore dei suoi. Non è un caso se la maggior parte, se non la quasi totalità delle iniziative nerazzurre, coinvolgano il suo piede sinistro. Uno stantuffo, supportato da Bastoni, che oltre a spingere deve sovente rimanere dietro a Pulisic e qualche volta paga dazio. Peccato che la punizione del gol di Gabbia nasca da un suo fallo di puro sfinimento.
MARTINEZ 6 - Nel bilancio di una prova con poche luci e tante ombre, che ne evidenziano uno stato di forma fisica e mentale non ancora all'altezza, riesce a ricamare la rete del pareggio di Dimarco con un'autentica visione. Nella ripresa cerca la prima volta con convinzione la porta ma trova pronto Maignan sulla girata mancina. Ci ha abituato a ben altri derby.
THURAM 5,5 - Tanto spirito di sacrificio, scatta e chiede il lancio in profondità ma riceve pochi lanci con i tempi giusti. Fa fatica a trovare spazi negli ultimi metri eppure costringe Maignan alla grande parata nel primo tempo. Nel finale con le squadre spaccate in due prova a portare palloni davanti per allentare la presisione e creare presupposti offensivi ma non raccoglie più di tanto.
ALL. INZAGHI 5,5 - Bisogna dirlo, Fonseca ha preparato meglio di lui questo derby. Certo le fatiche di Manchester hanno influito, ma tatticamente la novità del tecnico rossonero e le linee molto strette hanno impedito all'Inter di proporre il suo gioco. E nella ripresa tutti gli equilibri sono saltati, con la rete decisiva che poteva arrivare anche prima. I cambi ruolo per ruolo non hanno sortito alcun effetto. Sconfitta preoccupante, soprattutto per la prestazione generale della squadra.
MILAN: Maignan 7, Emerson 6, Tomori 6, Gabbia 7, Hernandez 6, Pulisic 7 (dal 78' Loftus-Cheek sv), Fofana 6,5, Reijnders 7, Leao 5,5 (dall'87' Chukwueze sv), Morata 6 (dal 78' Okafor sv), Abraham 6,5. All. Fonseca 7
ARBITRO: MARIANI 4,5 - Prestazione mediocre di un arbitro che prova a fare la voce grossa ma perde credibilità con decisioni che scontentano tutti. Non solo evita almeno 3-4 cartellini gialli sacrosanti, ma l'aspetto peggiore è che agevola le perdite di tempo invece di punirle. Lui stesso per mostrare una presunta autorevolezza preferisce rimandare la ripresa del gioco catechizzando i giocatori. Inventa letteralmente un rigore per spalla di Lautaro, fischiando in un nano secondo come se non vedesse l'ora.
ASSISTENTI: Bindoni 5,5 - Tegoni 6
VAR: Di Paolo 6,5
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