Neanche il tempo di smaltire spumantini, panettoni/pandori, trenini, musica ad alto volume e, per i più audaci, la brioche dell'alba che il nuovo anno si presenta con Inter-Atalanta, Riyadh, Supercoppa Italiana: quanto di meglio possa offrire oggi il calcio nostrano, senza offesa per il Napoli. Già, perché mentre la gente del posto sbava all'idea di assistere a Milan-Juventus, grande classico del pallone italico, un po' sbiadito dai rispettivi bilanci sul campo, è la sfida diretta tra Simone Inzaghi e Gian Piero Gasperini a preannunciare il vero spettacolo.

I bergamaschi stanno non bene, di più e solo la coriacea resistenza della Lazio nella ripresa ha impedito loro di portare a 12 le vittorie consecutive in campionato. La Dea ha una rosa estremamente fornita, può sopperire anche ad assenze rilevanti e soprattutto a una costanza atletica ormai assodata da anni ha iniziato ad abbinare una qualità tecnica che si evidenzia nelle scelte di mercato. In parole povere: non c'è più solo la sciabola, il fioretto è parte integrante dell'offerta offensiva di Gasp. E poi c'è l'Inter, che ha appena salutato un anno solare indimenticabile ed è subito chiamata a un crash test per difendere quel trofeo conquistato nelle ultime tre edizioni. I nerazzurri hanno iniziato un po' balbettando, ma negli ultimi due mesi si sono ricordati perché sul petto sfoggiano un bellissimo tricolore. Sinceramente, tra le due semifinali della Supercoppa, chi ama il gioco del calcio nella sua massima espressione non avrebbe dubbi su quale vedere.

Circa un anno fa l'Inter conquistava la Supercoppa annientando la Lazio e poi abbattendo allo scadere la strenua resistenza del Napoli con un gol di Lautaro Martinez, colui che dopo quasi due mesi di pausa è tornato al gol a Cagliari, riproponendo la sua candidatura a uomo del destino. Ripulendosi dalle residue scorie di un anno comunque esaltante nel complesso, il Toro ha il dovere di non farsi trascinare verso il basso dalle polveri bagnate, continuando a eseguire ciò che gli viene chiesto. Vero che per un attaccante la rete è ossigeno, ma nel calcio moderno ci si può rendere utili in molti altri modi e l'argentino ne conosce parecchi. Guai a fossilizzarsi dunque sul mero dettaglio del tabellino, finché la squadra gioca bene e vince è irrilevante.

Buon inizio anno dunque a tutti gli appassionati di calcio. Stasera all' Al Awal Park i fuochi d'artificio riprenderanno in campo, dopo aver riempito i cieli 24 ore prima e in palio ci sarà anche un forte messaggio alla corsa Scudetto. Ah, Inter, sia ben chiaro: non si molla un c****.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 02 gennaio 2025 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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