Vado controcorrente. Napoli-Inter arriva in un momento della stagione sbagliato. Non tanto perché antecedente ad una gara fondamentale per i nerazzurri in Champions League, quella col Feyenoord, quanto perché secondo me le sfide scudetto si dovrebbero disputare sempre con i migliori interpreti, nella condizione massima possibile. Lo so, è utopia. E non è colpa di nessuno se ai campioni d’Italia, così come ai partenopei, mancheranno delle pedine importanti. Però mi permetto solamente di dire che assistere all’incontro con i protagonisti nel loro prime stagionale sarebbe stato uno spettacolo per tutta la Serie A.

Per capirci esultare per l’assenza di Anguissa è da sfigati. Molto peggio sperare nella squalifica di Lautaro perché è il miglior attaccante del torneo. Sono pensieri da perdenti, da gente insicura, frustata, da chi nella vita spererà sempre in una scorciatoia anziché affrontare la realtà prendendosi le proprie responsabilità. A livello di risultati l’Inter arriva con un primo posto in solitaria, ma non si devono dimenticare le sconfitte di poche settimane fa contro Fiorentina e Juventus.

Dall’altra parte la squadra di Conte ha perso col Como e pareggiato le precedenti tre gare, dopo aver battuto proprio la Vecchia Signora e anche l’Atalanta (che per me resta tranquillamente in corsa scudetto). Questo di fatto dimostra come davvero ogni partita debba essere giocata al massimo, perché si possono perdere punti ovunque. I detrattori dei nerazzurri sottolineano un andamento claudicante nei big match, ma dimenticano che l’Inter, passando nelle prime 8 della Champions League, ha vinto molte più gare con formazioni forti di quanto uno possa pensare (e a dirla tutta tra Arsenal e Milan nemmeno il rossonero più rossonero oserebbe dire che il Diavolo faccia più paura oggi dei Gunners).

Per me pesano tantissimo i due punti lasciati a Genova alla prima giornata (quando il Grifone era senza mezza squadra), per non parlare dell’X di Monza, quando Dumfries evitò una clamorosa sconfitta. Napoli-Inter insomma sarà fondamentale a livello mentale, per uno slancio emotivo clamoroso, su cui fare eventualmente affidamento per la parte finale dell’annata. Ma in ogni caso non potrà determinare nulla di definitivo su chi vincerà lo scudetto.

Scrivo questo perché in caso di vittoria pensare di aver già conquistare il Tricolore sarebbe un errore imperdonabile, ma lo stesso vale anche qualora Lukaku e compagni avessero la meglio: farsi eventualmente sopraffare dall’istinto del credere che tutto debba essere gettato nell’umido sarebbe un abbaglio ingiustificabile. È vero che il calendario del Napoli, almeno sulla carta, è più semplice di quello dell’Inter. Ma le partite vanno giocate. Siamo tutti bravi a sentenziare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, ma la verità è che solo il verde è il giudice supremo della Serie A. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 febbraio 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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