Ventiquattro ore, o poco meno, allo scoccare della settimana tonda dopo la messa in onda del servizio di Report su Rai3 e dal triplice fischio del derby di Milano, torna d'attualità l'inchiesta condotta dalla sopraccitata redazione sull'Inter. O meglio, ci arrechiamo in presente sede di riportarlo all'attualità delle cronache. D'altronde dopo la corsa del chi la spara più grossa dei giorni immediatamente circoscritti alla 'fuga di notizie' dei giorni precedenti, come zelante stratagemma crea-hype, il marasma generale della 'liquidazione' della società nerazzurra è facilmente scivolato nel più logico delle conclusioni: rinchiuso in uno dei cassetti delle commedie all'italiana che di tanto in tanto verrà riaperto, quando all'occorrenza servirà creare un salvifico 'crisi Inter' da dare in pasto ai click. Volendo tralasciare difatti le sospette coincidenze temporali di pubblicazione, all'alba di una vigilia di Champions e della settimana del derby della Madonnina, l'elemento che fa sorgere più interrogativi sull'inchiesta in questione, screditandone la potenziale portata che avrebbe potuto avere, è la sensazione di mare di inconcludenza nella quale affoga chi la ascolta con interesse. La fumosa serie di numeri sciorinati con provocatorio allarmismo a fronte di un fiume di informazioni inesatte e poco verificate fa del risultato finale un'accozzaglia di "e quindi?" irrisolti che vale, con le dovute precisazioni introduttive del caso, la pena commentare.

Torna utile in tal senso precisare che la presente redazione non è solita occuparsi, differentemente da Report, redazione strutturata per svolgere questo genere di prodotto, di inchieste nel senso proprio del termine: ognuno fa il proprio lavoro, che nel nostro caso consiste nel riportare notizie esclusive e non, rispettando il lavoro altrui e riportando fedelmente ciò che ne viene fuori. Non essendo specializzati in materia finanziaria la presente considerazione esposta non nasce dall'esigenza, né dalla presunzione, di erigersi ad antitesi alcuna a lavoro alcuno, bensì dall'impossibilità di soprassedere dinnanzi alla messa in onda di un prodotto dalla così ampia risonanza con cotante inesattezze ed errori che ne viziano inevitabilmente il tutto. Senza entrare nel merito di particolari tecnicismi finanziari dunque la domanda esplicitamente da porsi è: come è possibile che un servizio di tale portata presenti grossolani errori come i -70 mln calcolati nel fatturato del 2019 dell'Inter che ha portato l'incidenza delle sponsorizzazione cinesi dal 25% all'80% (per dirne uno)? O a proposito di 'Inter, società da liquidare' di cui si parla come mai non vengono mai menzionati i decreti governativi per il Covid del 2020 e 2021, di cui milioni di società italiane hanno usufruito, che spostavano la copertura perdite al 2026 e al 2027? Ma noi, di questo, non ne siamo esperti e sì evitiamo di argomentare perché è così che si fa per evitare di diventare faziosi. Un assist però arriva da Marco Bellinazzo de Il Sole 24 Ore che parla di diritto assoluto ad iscriversi al campionato "perché l'Inter rispettava tutti i parametri contabili. Faccio fatica a commentare i fatti riportati dal programma perché sono arcinoti e in alcuni aspetti sono stati riportati in maniera non correttissima". 

Dallo smascheramento della tesi dell'impossibilità ad iscriversi al campionato di Serie A, al tema delle presunte plusvalenze fittizie, passando per il chiarimento sulla differenza tra interessi passivi e parametri UEFA, l'esperto di materia finanziaria calcistica ci dà (LEGGI QUI) una mano ad elencare qualcuna delle inesattezze che pullulano in un servizio che edifica un castello di presunti capi d'imputazione su cifre sbagliate, nozioni confuse, testimonianze anonime e riesumazione di esposti più e più volte perentoriamente rispediti al mittente perché privi di accuse fondate. Senza dimenticare il crossover investigativo nel quale si finisce a sguazzare passando dall'alta finanza del triangolo Los Angeles-Lussemburgo-Hong Kong, dalle dubbie scatole cinesi, al capitolo d'alta tensione più strettamente attuale 'ndrangheta calcistica'. L'infiltrazione della criminalità organizzata di stampo ndranghetista all'interno delle curve di Milan e, ancor più in questo caso, Inter era una sponda troppo ghiotta per non essere impattata al volo e via con la calata di casino mediatico da gettare nel cuore della settimana più sentita del capoluogo lombardo. Un altrettanto calcio nel vuoto lanciato nel sordo Meazza già ampiamente intontito da frasi, intercettazioni, ricostruzioni, letture e parafrasi di sentenze, dette e ridette nei mesi precedenti che in mancanza di nuovi veri elementi di novità sono finite tra le scartoffie che riguardano l'argomento da voler cestinare quanto prima. Dalle intercettazioni e dalla versione dell'ex ultrà pentito Andrea Beretta risulta che alcuni tesserati dell'FC Internazionale sono entrati a contatto con alcuni esponenti della Curva infrangendo gli articoli 25 e 27 del Codice di Giustizia Sportiva. E anche questo è fatto noto, ma anche per questo, al netto delle capacità di lettura e comprensione del testo di cui disponiamo tutti e in assenza di elementi di novità aggiuntivi a quanto già più che semplicemente noto, lasciamo il verdetto finale a chi di competenza, che in questo caso è la Procura della FIGC e la magistratura per quanto concerne il resto. E in attesa di verdetto finale rimandiamo ogni genere di faziosa interpretazione dei fatti. "Sono molto tranquillo. Lei fa il suo lavoro, però io ho chiarito nelle sedi opportune quanto dovevo e in tutta tranquillità. Non mi va di dilungarmi troppo sapendo di avere una partita importante domani, però quello che dovevo dire l'ho detto nelle sedi opportune" aveva detto proprio a Report alla vigilia di Inter-Monaco, e per ricalcare proprio le parole dello stesso Inzaghi restando in tema di vigilia, per tanto fumo con cotanto arrosto tanto vale tornare all'attualità, fatta di reali preoccupazioni all'indomani di due risultati consecutivi che lasciano davvero qualcosa a cui pensare e con all'orizzonte il re-match contro la Fiorentina da non trasformare in uno spartiacque che faccia svoltare la stagione verso una strada tortuosa e molto pericolosa.

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Sezione: Editoriale / Data: Dom 09 febbraio 2025 alle 00:00
Autore: Egle Patanè
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