Se c'è una lezione che l'Inter e Simone Inzaghi devono dimostrare di aver imparato dalla trasferta di Napoli è che avere un Piano B è fondamentale. E decisivo. Appena cinque minuti dopo l'inizio del secondo tempo del big match del Maradona la situazione nerazzurra si è complicata con il doppio cambio obbligato Calhanoglu-Dimarco: il turco ha lasciato spazio a Zielinski per una botta alla coscia destra, mentre l'esterno è stato rimpiazzato da Pavard per una "contrattura" (almeno, così era stato comunicato inizialmente) che poi negli esami di rito si è evoluta in un "risentimento muscolare ai flessori della coscia destra" che lo dovrebbe tenere ai box almeno fino alla sosta delle Nazionali. A meno di colpi di scena che farebbero tornare il sorriso dalle parti di Appiano Gentile. 

Perché al momento l'allarme è concentrato sulle fasce, dove sono fuori quattro esterni su cinque: Dumfries è l'unico superstite, mentre Dimarco si è aggiunto al lungo elenco di esterni indisponibili che già vedeva in lista Carlos Augusto, Zalewski e Darmian. In Coppa Italia contro la Lazio, Inzaghi aveva già 'programmato' un parziale riposo per il 32, tamponando l'emergenza al momento della sostituzione con il cambio di modulo (4-4-2 con Bastoni terzino e Zielinski esterno di centrocampo). A Napoli, invece, lo stop di Dimash è stato improvviso e inaspettato. E così ha generato incomprensioni generali e confusione totale, che dalla panchina si sono trasferite in campo: prima un 3-5-2 con Pavard a destra e Dumfries spostato sulla sinistra, poi una sorta di 4-4-2 con l'olandese tornato nella sua corsia e Mkhitaryan adattato in quella mancina; dopo ancora, il nuovo spostamento del 2 nella fascia non calpestata abitualmente, dove ha poi concluso la sua partita. Vogliamo riassumere il tutto con una parola? Caos. Almeno fino a quando il Demone ha approfittato dell'ingresso in campo dello staff medico del Napoli in soccorso a McTominay per invadere il campo, beccarsi un cartellino giallo e 'inventare' un time-out improvvisato per chiarire definitivamente lo schema tattico ai suoi uomini. 

Questa sera a Rotterdam la situazione sarà differente, se non altro perché la coperta da corta è diventata cortissima già prima del fischio d'inizio della sfida del De Kuip contro il Feyenoord. Gli ultimi indizi tattici parlano di una scelta chiara per cercare di snaturare il meno possibile la squadra: Bastoni quinto a sinistra. "Noi siamo in difficoltà in una parte del campo precisa: l'assenza di Dimarco si somma a quelle di Carlos Augusto, Zalewski e Darmian, tutti giocatori che potevano giocare in quel ruolo. Domani (oggi, ndr) probabilmente giocherà uno tra Bastoni e Acerbi ma comunque i principi di gioco non cambiano", ha anticipato Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia.

Il nativo di Casalmaggiore è un 'braccetto' atipico, che spinge, crossa, calcia e spesso e volentieri attacca il fondo sfruttando la buona corsa e, soprattutto, la grande tecnica che è rara da trovare in un difensore. Alla fine sarà Acerbi a restare bloccato nei tre dietro. La scelta sarà premiata? Bastoni renderà anche da quinto? Domande lecite. Le risposte arriveranno questa sera, in un match che vale tanto sia a livello sportivo che economico, trattandosi di un ottavo di finale di Champions League. L'importanza di avere un Piano B(astoni), comunque, è sotto gli occhi di tutti. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 05 marzo 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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